Un articolo pubblicato su TOL. Un giornalista rumeno risponde alle critiche mosse da Chirac alla Romania. Deve capire che usciamo da 50 anni di comunismo e che il Paese tende ad aggrapparsi al più forte. Ma è l'UE il nostro futuro.
A seguito del cambiamento dell'orario lavorativo nella pubblica amministrazione, in accordo con gli standard europei, molte famiglie si sono trovate in difficoltà, soprattutto per non sapere dove mettere i bambini dopo la scuola.
Albania: abbiamo intervistato lo scrittore Fatos Lubonja, molto noto per le sue battaglie sui diritti umani. Si è espresso pubblicamente contro la guerra in Iraq e i politici albanesi accodati agli USA. E ne ha pagato il prezzo.
Duri commenti alla conferenza stampa del Presidente francese, dove quest'ultimo ha attaccato quei dieci Paesi dell'est Europa "... troppo precipitosi" nel sottoscrivere un documento a favore dell'intervento USA in Iraq.
Anche in Bulgaria molti cittadini sono scesi in strada contro la guerra. Se il Parlamento non ha avuto dubbi sul voto pro-attacco USA il resto del Paese è diviso.
Si è ritornati a scontrarsi sul Kossovo, per fortuna solo a parole. L'Assemblea kossovara tenta di lavorare ad una mozione che dichiari l'indipendenza della provincia, mentre il Premier serbo Djindjic scrive al Consiglio di sicurezza ONU.
Prosegue l'acceso dibattito in Bulgaria sulla posizione del Paese rispetto alla crisi in Iraq. Ma un voto in Parlamento non lascia ombre sulla posizione interventista della politica bulgara.
Di recente sempre più analisi e rapporti indicano il riaccendersi di tensioni locali. I diplomatici internazionali smentiscono una tale possibilità, mentre invece l'ANA minaccia una nuova offensiva primaverile. I timori della gente sono forti.
L'ennesima tornata elettorale in Montenegro non sortisce alcun risultato, il raggiungimento del quorum per la poltrona presidenziale è ancora lontano. Per alcuni è meglio cambiare la legge elettorale. Ma chi le paga le elezioni?
Crescono i dubbi nel Paese sull'appoggio all'intervento armato contro l'Iraq di Saddam Hussein. Ed intanto il Ministro degli esteri Passy pone tre condizioni ...
Ieri sera il Parlamento federale ha sancito la scomparsa della Federazione Jugoslava. Nasce l'Unione Serbia e Montenegro. Tra tre anni le due Repubbliche potranno decidere unilateralmente per l'indipendenza.
Una ricerca condotta dal Centro per la democrazia e i diritti umani (CEDEM), ha mostrato un calo di fiducia dell'elettorato montenegrino verso il governo e i partiti di opposizione. Una tendenza che dimostrerebbe una maggiore maturità.
Le relazioni tra i due paesi alleati furono troncate dal dittatore stalinista Enver Hoxha (1908-1985) che accusava la leadership cinese di revisionismo. Ecco i commenti della stampa albanese.
Su pressione internazionale sono state rimosse le stazioni di carburante tra Kosovo e Montenegro. Si chiude così il business della benzina meno cara d'Europa.
Alcuni emendamenti alla Legge sulla difesa riducono la durata del servizio militare e di quello civile. Il primo passa da nove a sei mesi, il secondo da 14 a dieci. Attesa anche l'intera profesionnalizzazione dell'esercito.
Ad un anno dalla formazione del Governo i tre maggiori leader della maggioranza non si sono mai incontrati. Secondo Veton Surroi, direttore di Koha Ditore, sarebbe Rugova a non considerare alla sua altezza gli alleati di Governo.
Un manoscritto rubato da un monastero ortodosso in Grecia da agenti dei servizi segreti bulgari in piena guerra fredda viene ora restituito ai legittimi proprietari. Ed è polemica.
"Non sarà un atto unilaterale e nemmeno una seconda Dayton a definire lo status del Kossovo", dichiara l'ex ministro degli esteri albanese Paskal Milo, in risposta a recenti dichiarazioni del premier serbo Djindjic.
La nuova formazione governativa, guidata da Milo Djukanovic, ha ri-attualizzato la voce stipendi di parlamentari e ministri. Si vorrebbero stipendi più alti, ma il Montenegro non è ancora sufficientemente ricco per poterlo fare.
La celebrazione del Natale ortodosso in Montenegro (7 gennaio) si è divisa, come da qualche anno ormai, tra la chiesa serba e quella montenegrina (non ancora riconosciuta). Le celebrazioni, a dispetto dello scorso anno, non sono sfociate in scontri.
Una statistica pubblicata dal quotidiano belgradese "Blic" riporta alcuni dati sulle inclinazioni politiche dei cittadini della Serbia. Le richieste: voto anticipato ed elezione diretta del presidente della repubblica.
Gli USA avvertono la Serbia che potrebbero saltare i dollari degli aiuti economici se non collaborerà con L'Aja entro il 31 marzo. Ancora attesa per la consegna di Milutinovic.
Scade il mandato del presidente della Serbia, accusato dal TPI dell'Aja di crimini di guerra. Milutinovic fa gli auguri in diretta su RTS. Il ministro della giustizia serbo accusa la Del Ponte di giustizia sommaria e le chiede di dimettersi.
I giornali montenegrini commentano la notizia circa la riduzione della pressione sui visti tra la Federazione di Jugoslavia e la Croazia. Promessi cambiamenti per agevolare la circolazione di businessman.
Una nuova tratta aerea collegherà le due capitali. E' solo uno dei segnali delle nuove relazioni che i due Paesi stanno allacciando dopo la completa interruzione dei rapporti diplomatici avvenuta nel 1999.
Mancato il quorum per la riuscita delle elezioni presidenziali. Al voto meno di 228.491 cittadini, quanto era la quota necessaria, cioè il 50 percento più un voto del totale di 456.981 cittadini della lista elettorale.