Le dichiarazioni dell'ex leader serbo bosniaco davanti al TPI dell'Aja. Una assunzione di colpevolezza che le costerà dai 15 ai 25 anni di reclusione. Però è "tardi per pentirsi", titola il quotidiano belgradese "Danas".
Jakob Finci è presidente della comunità ebraica della Bosnia Erzegovina e iniziatore della associazione civica 'Verità e Riconciliazione'. In Italia per partecipare al convegno annuale di Osservatorio sui Balcani, in questa intervista illustra il progetto della Commissione e descrive la situazione attuale della comunità ebraica bosniaca
Il candidato del partito di Djukanovic, l'ex-premier Vujanovic, sembra non avere concorrenti. Ma un gruppo di intellettuali lancia l'allarme: un Governo capace di attuare le riforme, ultima chance per il Montenegro.
Un emendamento alla nuova legge sulle privatizzazioni scatena la protesta. Annullati tutti i ricorsi contro presunte irregolarità nelle privatizzazioni in atto. "Si è istituzionalizzata la criminalità organizzata" commenta l'opposizione.
Nessuno ne parla anche se tutti lo pensano. Il Kossovo è all'impasse, al paradosso istituzionale. L'USIP, centro di ricerca statunitense, propone due documenti per iniziare a parlare finalmente del suo status finale.
Una proposta di legge dichiara fuorilegge tutti i simboli del governo collaborazionista con i nazisti. Insorge la destra e molti analisti la definiscono un cinico tentativo di avvicinarsi all'UE. Un articolo di Drago Hedl (IWPR). Traduzione a cura di Osservatorio sui Balcani.
Alle elezioni presidenziali di domenica solo il 45% degli aventi diritto si è recato alle urne. Tornata elettorale quindi annullata visto che era necessario il quorum del 50% più uno. Ora si apre una crisi politico-istituzionale di non facile soluzione.
In un recente viaggio in Italia il primo ministro Saxe-Coburg-Gotha ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera nella quale ha attaccato la magistratura di casa propria. Dure reazioni in Bulgaria.
Durante il recente summit di Praga la NATO ha invitato sette nuovi Stati ad aderire all'Alleanza. Tra questi la Slovenia, che però deve fare i conti con un'opinione pubblica non proprio entusiasta. Un articolo di Igor Juric (IWPR) tradotto dalla CARITAS.
Ballo delle poltrone in Montenegro. I due leader del DPS probabilmente si scambieranno i ruoli. Djukanovic primo ministro e Vujanovic Presidente del Montenegro. Se lo vorranno gli elettori naturalmente.
Due partiti autonomisti delle due regioni si sono coalizzati per meglio promuovere il tema della regionalizzazione. "E' una mossa strategica per le prossime elezioni parlamentari" chiarisce Dijana Vukomanovic, analista politica.
Gli Usa sondano disponibilità ed il Governo bulgaro afferma che non si tirerà indietro. "Agiremo quali alleati 'de facto' dell'Alleanza altlantica" chiarisce il Ministro degli esteri Solomon Passy.
Spetterà a Janez Drnovsek, leader dei liberaldemocratici e da dieci anni alla guida della Slovenia quale primo ministro, ricoprire la carica di Capo dello Stato portando il Paese nell'Unione europea.
Nelle scorse erano scoppiati scontri tra studenti albanesi e macedoni. Nel villaggio di Shemsevo aperta una diatriba attorno al nome di una scuola elementare. Le autorità cercano di mediare ma la tensione rimane alta.
Assolti 8 poliziotti accusati di crimini di guerra. Opinione pubblica divisa, i nazionalisti plaudono, gli altri si chiedono come uscire dall'impasse morale nella quale ci si trova. Traduzione di un articolo di Milica Cubrilo, pubblicato su Diplomatie Judiciaire.
Dopo il fallimento delle Presidenziali di settembre, a causa del mancato raggiungimento del quorum, in Serbia si ritorna alle urne. Con tanti timori che anche questa non sia la volta buona.
Scoppia il caso della Terem, impresa statale produttrice di armamenti. Componenti per carri corrazzati sarebbero arrivate in Iraq passando attraverso la Siria. Intanto i lavoratori della Terem affermano "se chiude la fabbrica è la nostra rovina".
Uscito un nuovo report a cura dell'International Crisis Group. "Spingere la Macedonia verso l'autosufficienza: un nuovo approccio per la NATO e l'Unione europea", il titolo.
Il Governo di Fatos Nano annuncia che a partire dal mese di gennaio verranno demolite 700 costruzioni abusive sulla costa. "Lasceremo in questo modo spazio al business legale" chiarisce il Primo ministro.
Eletto il nuovo governo macedone a guida socialdemocratica, dove prendono parte anche uomini del disciolto UCK. Il varo del governo è stato accolto con entusiasmo, sia dalla stampa che dalle diplomazie. Non sono mancati incidenti.
Djukanovic ridiventa premier di Governo e rinuncia alla candidatura per la presidenza, in scadenza il prossimo dicembre. Filip Vujanovic, premier uscente, diventerà il presidente del Parlamento.
Traduciamo un interessante articolo di Richard Maxfield, freelance a Banja Luka, pubblicato per IWPR. La crisi fiscale degli Stati del sud est Europa, il caso dell'Entità della Republika Srpska.
In Montenegro si discute del nuovo Governo: ci devono essere o meno esperti esterni? Intanto l'SNP annuncia di voler boicottare il Parlamento. Ribattono dalla maggioranza: anche gli elettori risultati minoritari debbono essere rappresentati.
Almeno per quanto riguarda i rapporti tra le varie comunità che abitano il Kossovo, le elezioni dell'ultimo fine settimana non hanno portato a nessuna novità. Anzi, i serbi, in maggioranza, hanno boicottato le urne.
E' l'invito che dopo un duro braccio di ferro con l'UNMIK ha infine fatto Belgrado. "Votate, è nell'interesse della Serbia e della Federazione Jugoslava intera".
La nostra corrispondente da Podgorica, Tanja Boskovic, riporta alcune considerazioni sulla prima settimana dopo il trionfo di Djukanovic in Montenegro.