Un articolo pubblicato su TOL. Un giornalista rumeno risponde alle critiche mosse da Chirac alla Romania. Deve capire che usciamo da 50 anni di comunismo e che il Paese tende ad aggrapparsi al più forte. Ma è l'UE il nostro futuro.
Un'iniziativa singolare: raccogliere centinaia di giovani studenti che dalle capitali balcaniche si riuniranno strada facendo per raggiungere la città di Graz. Dalla Grecia all'Austria, un modo per stimolare la collaborazione e gli scambi culturali.
Una conversazione con un serbo e con un albanese del Kosovo. La voglia di partire, di andarsene e la responsabilità per quel che è accaduto e che pesa sull'altro. L'articolo è stato pubblicato su Social Press.
Protesta ufficiale inviata al comandante della Sfor in BiH dal presidente della Republika Srpska Dragan Cavic. I media locali danno ampio spazio alla vicenda
Anche in Bulgaria ogni tanto i personaggi famosi vengono pizzicati per non aver pagato le tasse. E' successo ad uno dei miti viventi per i bulgari: il calciatore Hristo Stoichkov, che ora, in base ad una nuova legge, rischia il ritiro del passaporto.
Il presidente della Commissione europea è stato in visita ufficiale in Macedonia. Si è intrattenuto coi rappresentati del governo e della repubblica, ed infine ha discusso con gli studenti di integrazione europea.
Sono 183 sino ad ora in BiH le domande di obiezione di coscienza accolte. Ma la maggior parte dei ragazzi è ancora in attesa di essere chiamata a svolgere il servizio.
Terminato il tour della procuratrice capo del TPI de L'Aja. Ultima tappa del tour Skopje, dove della Del Ponte ha colloquiato con le autorità macedoni sulla cooperazione col tribunale internazionale.
A seguito del cambiamento dell'orario lavorativo nella pubblica amministrazione, in accordo con gli standard europei, molte famiglie si sono trovate in difficoltà, soprattutto per non sapere dove mettere i bambini dopo la scuola.
Albania: abbiamo intervistato lo scrittore Fatos Lubonja, molto noto per le sue battaglie sui diritti umani. Si è espresso pubblicamente contro la guerra in Iraq e i politici albanesi accodati agli USA. E ne ha pagato il prezzo.
Tutti d'accordo sull'importanza dell'introduzione di una normativa comune sulla tassazione indiretta. Ma cosa non va? In Republika Srpska temono sia una mossa per ridurre l'autorità delle due Entità.
Nihad Kresevljakovic regista di un documentario sulla Sarajevo assediato. Parla di quella guerra, del lascito sul presente della capitale bosniaca. Ma parla anche della guerra di questi giorni, quella purtroppo sempre più vicina contro l'Iraq.
"Per rovesciare i tiranni ci vogliono le bombe", afferma Surroi, uno dei più noti intellettuali del Kosovo. Pubblichiamo il sunto di un suo articolo curato da Notizie Est ed il breve commento ad esso da parte di Andrea Ferrario, direttore di Notizie Est.
Con l'introduzione della nuova entità statale di Serbia e Montenegro, sono iniziati anche i cambiamenti sul fronte economico e commerciale. I primi aggiustamenti sono rivolti alle tasse doganali e in particolare al settore tessile.
In un documento comune, viene ribadito il proprio NO alla guerra. "Non vogliamo essere semplicemente i soccorritori delle vittime di guerre ingiuste". Una sensibilità maturata probabilmente anche dalle vicende del Kossovo.
Scarsa la partecipazione dei cittadini alla manifestazione contro la guerra in Iraq, che sabato 15 febbraio ha raggruppato poche centinaia di persone, per lo più rappresentanti di ONG. Tuttavia i media hanno seguito con cura l'evento.
Duri commenti alla conferenza stampa del Presidente francese, dove quest'ultimo ha attaccato quei dieci Paesi dell'est Europa "... troppo precipitosi" nel sottoscrivere un documento a favore dell'intervento USA in Iraq.
Botta e risposta tra le autorità montenegrine e la procuratrice capo del TPI de L'Aja. Secondo la Del Ponte non sarebbero infrequenti le visite di latitanti e ricercati dal TPI nella repubblica montenegrina.
In un documento comune, viene ribadito il proprio NO alla guerra. "Non vogliamo essere semplicemente i soccorritori delle vittime di guerre ingiuste". Una sensibilità maturata probabilmente anche dalle vicende del Kossovo