94.000 euro spesi in una sola notte, per una cena in un ristorante. A pagare il conto Frontex, agenzia europea per il controllo dei confini terrestri e marittimi dell'Unione europea. È avvenuto nel 2015 a Varsavia nell'ambito di un evento di una giornata promosso da quell'anno sino al 2019 denominato “European Border and Coast Guard Day ” descritto da Frontex come “un'opportunità di condividere esperienze e buone pratiche”.
Per sferrare un attacco politico a Vjosa Osmani, presidente ad interim del Kosovo, il ministro degli Interni Agim Veliu non ha lesinato insulti sul suo aspetto fisico. È accaduto in questi primi giorni di campagna elettorale in vista delle legislative anticipate previste per il prossimo 14 febbraio.
In Croazia gli stipendi sarebbero diminuiti del 10% nel corso del 2020. Lo afferma un rapporto di Eurostat, istituto statistico europeo, reso noto a metà dicembre. Dato confermato solo in parte dall'Istituto di statistica croato che vede gli stipendi in calo, ma solo di 1 punto percentuale.
Il lungometraggio “Questa pioggia non si fermerà mai” (“This Rain Will Never Stop”) della regista ucraina Alina Gorlova è stato premiato a fine novembre come “Miglior prima apparizione” all’IDFA – il Festival internazionale del documentario di Amsterdam.
Sono passati dodici anni dall’ultima volta che si è votato a Mostar, Bosnia Erzegovina, per le amministrative. Ora si tornerà finalmente alle urne domenica 20 dicembre.
Dopo aver esaminato 22 video girati nel Nagorno Karabakh durante il recente conflitto, Amnesty International è giunta alla conclusione che le forze armate dell’Armenia e dell’Azerbaijan hanno commesso crimini di guerra come esecuzioni extragiudiziali, decapitazioni, maltrattamenti ai danni di prigionieri e profanazione di cadaveri di soldati nemici.
Come spesso capita, per illustrare i risultati delle elezioni parlamentari tenutesi lo scorso 6 dicembre in Romania, molti media hanno utilizzato mappe descrittive del voto colorando le diverse regioni con la tinta corrispondente al partito più votato in ciascuna. È un buon modo per mostrare i risultati nei paesi dove si vota con un sistema maggioritario puro, ma in Romania invece si usa un sistema elettorale proporzionale.
Ci sono due ordini di problemi in questo momento nei Balcani e non sono sorti adesso, sono solo emersi in tutta la loro gravità per via della pandemia da coronavirus.
Nonostante gli inviti giunti dalla nuova coalizione di governo, i partiti delle minoranze etniche hanno rifiutato di partecipare alla formazione del nuovo esecutivo per la prima volta dal 1998, evidenziando preoccupazioni riguardo il crescente nazionalismo.
Ieri Maia Sandu si è imposta al secondo turno delle elezioni presidenziali in Moldavia, superando nettamente il presidente uscente Igor Dodon. Ha ottenuto il 57,71% dei voti contro il 42,29% di Igor Dodon.
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