5 mila euro per compensare i traumi psicologici per aver assistito al massacro. A beneficiarne i militari olandesi che indossavano i caschi blu dell'Onu in quel luglio del 1995. I Paesi Bassi e le responsabilità del genocidio
In molti paesi ad alto reddito, i lavoratori immigrati, uomini e donne, rappresentano una quota significativa della forza lavoro e contribuiscono in modo importante alla società e all’economia, tuttavia guadagnano quasi il 13% in meno rispetto ai lavoratori nazionali e questo divario si sta allargando.
Sabato 30 gennaio al confine tra Croazia e Bosnia Erzegovina la polizia croata ha bloccato un gruppo di eurodeputati italiani. Una vicenda che mette in rilievo quanto la situazione sia esplosiva e quanto la soluzione non possa che essere europea
Una delegazione di europarlamentari italiani sarà in missione tra oggi e lunedì 1° febbraio sul confine italo-sloveno, in Croazia e Bosnia Erzegovina, per incontrare autorità locali e realtà della società civile che opera sul campo in azioni a sostegno di migranti e rifugiati
L'Armenia non fa purtroppo eccezione. Anche lì, come in molti altri paesi al mondo, il lockdown ha portato ad un incremento di casi di violenza domestica. La storia di Anna
Dopo la guerra per il Nagorno Karabakh il presidente dell'Azerbaijan Ilham Aliyev è più forte che mai. L'opposizione è stata quasi interamente assorbita nella nuova retorica associata alla vittoria bellica sul campo. Ma non tutto è perduto, il dissenso è ancora possibile
Era il 1991 e Mira Furlan fu costretta, per il suo cosmopolitismo e per il rifiuto della guerra e della violenza, all'esilio. Prima di lasciare il suo paese scrisse però una lettera ai propri concittadini. Che ora riproponiamo, ricordando così la recente scomparsa dell'attrice
Con l’attenzione focalizzata sulla pandemia, rifugiati e migranti senza documenti sono scomparsi dai radar. Ma l’emergenza che li ha cancellati dall’agenda politica li ha colpiti in modo sproporzionato: scarso, se non inesistente accesso alle cure e rallentamenti delle procedure di richiesta di asilo. Un'analisi basata sui dati di un’inchiesta dell’OMS
L'applicazione dell'Accordo di riammissione tra Italia e Slovenia è illegittimo. Lo ha sancito il Tribunale di Roma riconoscendo il ricorso di un cittadino pakistano, arrivato a Trieste attraverso la rotta balcanica e poi respinto sino in Bosnia Erzegovina
Con grande coraggio e determinazione l’attrice serba Milena Radulović ha denunciato pubblicamente le violenze subite quando era bambina dall’allora insegnante di recitazione Miroslav Mika Aleksić. Il suo gesto ha incoraggiato altre testimonianze e Aleksić è finito sotto inchiesta
In Banovina, regione della Croazia orientale, alcune famiglie non hanno ancora il collegamento alla rete elettrica. Grazie a una campagna di donazioni lanciata dalla ong Zelena Akcija, sei case hanno potuto beneficiare dei pannelli solari. Reportage
Qual è la situazione dei campi per migranti in Bosnia Erzegovina? E perché in Republika Srpska non ci sono campi per migranti? Ne parlano in questa doppia intervista, condotta da Omer Karabeg, due giornalisti: Nidžara Ahmetašević da Sarajevo e Dragan Bursać da Banja Luka
Per sferrare un attacco politico a Vjosa Osmani, presidente ad interim del Kosovo, il ministro degli Interni Agim Veliu non ha lesinato insulti sul suo aspetto fisico. È accaduto in questi primi giorni di campagna elettorale in vista delle legislative anticipate previste per il prossimo 14 febbraio.
Domani, 16 gennaio, dal ponte della nave di soccorso Mar Jonio, la rete RiVolti ai Balcani e Mediterranea Saving Humans presentano il dossier “La rotta balcanica. I migranti senza diritti nel cuore dell’Europa”. Intervento di Alessandro Metz, armatore sociale di Mediterranea e di diversi rappresentanti della rete RiVolti ai Balcani, in diretta Facebook
Non tutti i comuni del Kosovo hanno una propria scuola dell’infanzia e le risorse pubbliche investite nel settore sono minime. Ma alla Facoltà di Scienze della formazione di Pristina si lavora per formare insegnanti che mettano al centro le esigenze dei bambini. Un’intervista
La rete “RiVolti ai Balcani”, di cui fa parte anche OBCT, chiede l’immediato e urgente intervento di istituzioni europee, internazionali e locali nell’area di Bihać, e una soluzione di sistema a lungo termine che assicuri a migranti, richiedenti asilo e rifugiati il rispetto dei diritti umani fondamentali. Un appello e una petizione da firmare
Il 23 dicembre è stata chiusa la tendopoli di Lipa a 30 km da Bihać e centinaia di migranti sono qui rimasti sotto la neve, altre centinaia vagano nei boschi. Cosa sta accadendo in Bosnia e lungo la rotta balcanica per voce di Silvia Maraone della Ong Ipsia che opera sul campo, della collaboratrice di OBCT Azra Nuhefendić e di Nello Scavo, giornalista di Avvenire (29 dicembre 2020)
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Sono due le modalità prevalenti con cui si parla di rifugiati siriani sui media in Turchia: li si raffigura come "ospiti da aiutare" - sottolineando così la superiorità morale sull'Europa - oppure come una "minaccia", sottolineandone l'estraneità dall’identità socio-culturale del paese. In ogni caso alto è il livello di disinformazione
Crisi umanitaria nel Cantone di Una Sana senza soluzione. Centinaia di migranti vengono sfollati dall’accampamento di Lipa, a 30 km da Bihać, e mentre bruciano le tende alcuni gruppi di cittadini stanno preparando presidi per evitarne l’arrivo in città.
Il 2021 per la Macedonia del nord dovrebbe essere l’anno del nuovo censimento generale, dopo il fallimento di quello del 2011. Molte questioni restano però irrisolte: a preoccupare soprattutto l’inclusione degli emigrati e il delicato capitolo degli equilibri etnici
Nel settembre 1995 un convoglio di civili serbi scappava da Donji Vakuf in Bosnia Erzegovina, in direzione Banja Luka. Il convoglio cadde in un agguato mentre attraversava il villaggio abbandonato di Bravnice, 81 persone rimasero uccise. I sopravvissuti chiedono giustizia
Il peggioramento della situazione umanitaria nel Cantone Una Sana ha spinto alcune realtà della rete "RiVolti ai Balcani" a organizzare una spedizione di aiuti per migranti, rifugiati, richiedenti asilo e popolazione in condizione di bisogno. Il carico è arrivato a destinazione il 13 dicembre, grazie all'apporto organizzativo dell'Ong italiana Ipsia e della Croce Rossa di Bihać
Con una dura lettera Dunja Mijatović, Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa, sollecita le autorità della Bosnia Erzegovina a farsi carico della grave crisi umanitaria in corso nel cantone Una-Sana, dove sono ormai centinaia i rifugiati e migranti che dormono all'addiaccio
Dopo la guerra in Bosnia Erzegovina si è arrivati ad una giustizia socio-economica? Secondo l'analisi della politologa Daniela Lai ne siamo molto lontani e parte della responsabilità è della comunità internazionale. Un'intervista
Sono oltre 100.000 le persone obbligate durante e dopo i recenti combattimenti in Nagorno-Karabakh ad abbandonare le proprie case. Chi ha trovato rifugio in Armenia descrive la solidarietà ricevuta ma anche la sofferenza di vite segnate per sempre dalla guerra
Il sistema di gestione della pubblicità online è basato sulla raccolta e la condivisione dei dati di comportamento dell’utente concentrata nelle mani di poche aziende, tra cui svetta Google. In pericolo privacy e protezione dei dati personali. In Europa si discute su come intervenire
Già prima della pandemia le risorse per l’assistenza mentale in Europa erano insufficienti. Il Covid-19 ha provocato un vero e proprio tsunami nel settore, dalla Spagna alla Romania. Un'inchiesta EDJNet, pubblicata oggi in contemporanea su molti media europei
Una tavola rotonda con la partecipazione di ricercatrici e attivisti di associazioni per i diritti dei migranti organizzata in occasione della Notte europea dei ricercatori 2020 nell'ambito del Network Jean Monnet "Transnational political contention in Europe" dalla Scuola Normale Superiore di Pisa, in collaborazione con OBC Transeuropa
Tra il 1932 e il 1933 milioni di ucraini trovarono la morte per fame. Una terribile carestia dietro alla quale vi è stata non solo la politica di collettivizzazione imposta dal governo sovietico, ma anche la volontà di Stalin di annichilire le aspirazioni nazionali dell'Ucraina