Annullata la condanna in primo grado per corruzione a carico dell’ex premier croato Ivo Sanader. Libertà su cauzione e si riparte col processo da capo. Il tutto alla vigilia delle politiche dell’8 novembre
In Bosnia Erzegovina gli obiettivi della strategia nazionale adottata nel 2008 per portare a processo i responsabili di crimini di guerra non saranno raggiunti. Scoppia la polemica sul lavoro della giustizia bosniaca e l'OSCE chiede di "verificare il lavoro del procuratore"
Siamo ancora al primo grado. Ma la decisione dei giudici è storica e per la prima volta porta alla condanna di un ex membro di rilievo del regime comunista di Ceaușescu
Dopo mesi di stallo il parlamento kosovaro ha approvato una legge che istituisce un Tribunale speciale per giudicare i crimini dell'UÇK. I commenti in Kosovo e all'estero
Ancora travagliato e incerto il destino della corte speciale sui presunti crimini commessi da membri dell'UÇK durante e dopo il conflitto armato in Kosovo, messi in luce dal noto “rapporto Marty”. L'istituzione della controversa corte voluta e sponsorizzata dall'Unione europea, deve però ricevere il via libera del parlamento di Pristina.
“Sostenete o meno le leggi anti-costituzionali e non autorizzate imposte dall'Alto rappresentante internazionale in Bosnia (OHR), soprattutto relativamente ai Tribunali e all'Ufficio della procura in Bosnia Erzegovina?” E' questa la domanda a cui saranno chiamati a rispondere, entro settembre prossimo, gli elettori della Repubika Srpska, entità serba in Bosnia-Erzegovina.
In occasione del ventesimo anniversario del massacro di Srebrenica, un comitato cittadino formato da diverse associazioni ha organizzato a Trieste l'iniziativa "Don't forget Srebrenica". L'intervento della sociologa Melita Richter
L'editoriale del Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, a pochi giorni dal ventennale di Srebrenica. Le esigenze delle vittime del genocidio devono trovare risposte
Il negazionismo rappresenta l'ultima fase di un genocidio. Per questo il riconoscimento del crimine, a distanza di 20 anni, potrebbe aiutare a superare i crimini degli anni '90. Commento
Il parlamento kosovaro dice "no" alla Corte speciale sui crimini UÇK. Andrea Capussela, in un commento, solleva tutti i paradossi della vicenda legata alla creazione di questo tribunale ad hoc
Lo ha stabilito ieri l'Ufficio Federale per la Giustizia elvetico, accogliendo la richiesta della Procura della Bosnia Erzegovina secondo cui l'accusato deve essere estradato nel paese dove i crimini a lui ascritti sono stati commessi. Orić dovrebbe rientrare a Sarajevo nella giornata di oggi con un volo charter proveniente da Ginevra. Sarà affidato alla giustizia bosniaca che verosimilmente lo rimetterà subito in libertà, ritenendo definitivo nei suoi confronti il giudizio di seconda istanza del Tribunale dell'Aja per l'ex Jugoslavia del 2008.
Soddisfazione è stata espressa dall'SDA di Bakir Izetbegović e da una parte delle istituzioni e dei media della Bosnia Erzegovina. Il quotidiano più diffuso del paese, Dnevni Avaz, titola questa mattina: “L'eroe Orić torna in Bosnia”. Dure critiche nei confronti della Procura di Stato invece da parte del presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik, che ha annunciato un referendum contro le istituzioni giudiziarie del paese, ritenute discriminatorie nei confronti dei serbo bosniaci.
Il sindaco di Srebrenica, e presidente del comitato organizzativo dell'11 luglio, Ćamil Duraković, dopo aver ricevuto la notizia del rilascio di Orić ha dichiarato che le commemorazioni del ventennale si svolgeranno come previsto.
7000 persone si sdraieranno davanti al Parlamento serbo il prossimo 11 luglio per ricordare le vittime di Srebrenica. La coraggiosa iniziativa di Dušan Mašić, giornalista serbo
La procura romena ha sollevato accuse di corruzione nei confronti del premier Victor Ponta. Che però si è fatto scudo dell'immunità parlamentare. Una rassegna
Ad un mese e mezzo dal ventennale dei tragici ed efferati fatti di Srebrenica, un commento sul senso di responsabilità e sulla necessità di ricordare quanto accaduto
Vera Bekteshi appartiene a quel gruppo di vittime del regime di Enver Hoxa che non ha rinunciato alla memoria storica, anche a costo di non piacere a tutti. Un'intervista
ll 25 maggio del 1995 una granata colpisce il centro di Tuzla e uccide 71 ragazzi, ferendone 240. Si erano incontrati per stare insieme, in un giorno qualsiasi, pur in mezzo alla guerra. I familiari decisero di seppellirli insieme, per mantenere vivo il ricordo dell'amicizia che legava i ragazzi nonostante le divisioni etniche a loro imposte
Non saranno discusse domani a Pristina, come precedentemente annunciato, le proposte di modifica costituzionale che dovrebbero dare luce verde alla creazione del Tribunale speciale sui presunti crimini dell'UÇK.
Ad un mese dai Giochi olimpici europei che si terranno nella capitale azera Baku, decine di donne e uomini, attivisti e oppositori al governo, sono in carcere e messi a tacere. A preoccupare però è anche il silenzio da parte della comunità internazionale su questa questione
Il primo Tribunale delle Donne in Europa si è svolto a Sarajevo dal 7 al 10 maggio. Le partecipanti sono giunte da tutti i paesi dell’ex Jugoslavia ed hanno denunciato la guerra combattuta ogni giorno contro le donne. Molte le delegazioni internazionali
Ieri 5 maggio il PEN American Center di New York ha consegnato i premi 2015. Tra questi il premio "Barbara Goldsmith per la libertà di espressione" conferito alla giornalista investigativa azera Khadija Ismayilova. La giornalista non ha potuto ritirare il premio perché da dicembre è in carcere.
Dal pomeriggio di ieri manifestazioni e scontri nella capitale macedone Skopje a seguito di nuove rivelazioni del capo dell'opposizione. Le manifestazioni sono partite infatti a seguito della ventinovesima conferenza stampa del leader dell'opposizione Zoran Zaev, nel contesto dello scandalo intercettazioni telefoniche, durante la quale sono state rivelate informazioni relative all'omicidio di un giovane macedone, Martin Neškovski, nel 2011.
Secondo la Corte costituzionale è tutto da rifare. Janez Janša, ex premier e tra i fondatori della Slovenia indipendente, si vede così cancellata la pena comminatagli nell'ambito del caso Patria, i blindati finlandesi venduti all'esercito sloveno. E torna sulla scena politica da martire
Col via libera della Corte costituzionale, il Kosovo è più vicino alla creazione di una Corte speciale, che dovrebbe giudicare presunti reati commessi durante e dopo la guerra da combattenti dell'UÇK. Un'istituzione che però è vista a Pristina con non pochi dubbi
Il cosiddetto “caso Doshi” chiama sia da parte albanese che da parte europea una seria riflessione di sistema: l’amara realtà a cui ci riconduce esula infatti dai singoli episodi che compongono quest’incresciosa vicenda: è la realtà della politica albanese. Un'analisi
In Romania una serie di inchieste su gravi fatti corruttivi e i relativi arresti hanno scosso la classe politica e scandalizzato per l’ennesima volta la società civile. Una rassegna
Mercoledì scorso la Serbia ha arrestato otto ex poliziotti serbo bosniaci accusati di essere coinvolti nelle uccisioni di massa avvenute a Srebrenica nel luglio 1995, dopo la caduta dell'enclave.
In Turchia, la brutale uccisione di una studentessa ha riportato al centro del dibattito la questione della violenza sulle donne. Un fenomeno che continua a segnare drammaticamente sia la politica turca che la società civile