Michele Nardelli, dell'Osservatorio sui Balcani, era proprio ieri a Belgrado. "Questo assassinio pesa come non ci si può immaginare sulla vita delle persone oltre che sul futuro politico di questo paese e di questa regione nel cuore dell'Europa".
Riportiamo le reazioni in Serbia dei maggiori quotidiani. Tutti ricostuiscono la scena del delitto, nessuno pubblica invece commenti ed editoriali sull'accaduto.
Dalla nostra corrispondente una rassegna delle posizioni di politici e di alcune personalità note a seguito dell'attentato al premier serbo Zoran Djindjic.
Due membri del neonato Esercito nazionale albanese sono stati uccisi nei giorni scorsi nel sud della Serbia. Ma i politici albanesi del Kossovo, della Macedonia e dell'Albania prendono le distanze. "Il tempo delle armi è passato", dichiara Ali Ahmeti.
E' stato ucciso a Belgrado il Primo Ministro serbo Zoran Djindjic, vittima attorno alle 12.45 di un attentato dai contorni ancora da chiarire. Stato d'emergenza nel paese. Per la Serbia e tutti i Balcani il rischio di un grave passo indietro.
Un unico proiettile sparato da un cecchino ha ucciso Ilya Pavlov, tra gli uomini più ricchi del Paese, 'pescecane' della Bulgaria della transizione. Un articolo dalla nostra corrispondente da Sofia.
Una tavola rotonda sulla costa montenegrina mette a fuoco le carenze degli apparati di polizia e dell'esercito della nuova unione statale. Un punto di vista sulla necessità di un'immediata riforma di questi settori, attraverso le parole degli esperti.
Una mina collocata sulla strada ha provocato l'esplosione della jeep della NATO. Morti due soldati polacchi e altri due feriti. Nell'incidente sono rimasti feriti anche tre civili a bordo della vettura. Polemiche e litigi tra i media e le forze NATO.
La scorsa settimana il leader dei radicali serbi si è presentato volontariamente davanti al tribunale de L'Aja. Seselj non ha risparmiato di sfoggiare la sua consueta arroganza criticando i giudici e il tribunale.
Protesta ufficiale inviata al comandante della Sfor in BiH dal presidente della Republika Srpska Dragan Cavic. I media locali danno ampio spazio alla vicenda
Sono 183 sino ad ora in BiH le domande di obiezione di coscienza accolte. Ma la maggior parte dei ragazzi è ancora in attesa di essere chiamata a svolgere il servizio.
Nihad Kresevljakovic regista di un documentario sulla Sarajevo assediato. Parla di quella guerra, del lascito sul presente della capitale bosniaca. Ma parla anche della guerra di questi giorni, quella purtroppo sempre più vicina contro l'Iraq.
"Per rovesciare i tiranni ci vogliono le bombe", afferma Surroi, uno dei più noti intellettuali del Kosovo. Pubblichiamo il sunto di un suo articolo curato da Notizie Est ed il breve commento ad esso da parte di Andrea Ferrario, direttore di Notizie Est.
Botta e risposta tra le autorità montenegrine e la procuratrice capo del TPI de L'Aja. Secondo la Del Ponte non sarebbero infrequenti le visite di latitanti e ricercati dal TPI nella repubblica montenegrina.
Mondo politico e società civile albanese compatti nel definire la propria adesione alla crociata USA. E Fatos Nano, Primo ministro, accusa Schroeder e Chirac di avere la memoria corta ...
Una donna ogni quattro in Bulgaria dichiara di aver subito "violenze domestiche". E le istituzioni non danno risposte. Solo alcune ONG tutelano i diritti delle vittime. Il testo è in inglese.
A seguito dell'arresto di 12 sospetti albanesi, numerosi cittadini delle municipalità di Presevo e Bujanovac scendono in piazza per protestare contro la dura reazione del governo di Belgrado. Pacifiche le manifestazione, ma le tensioni rimangono.
Di recente sempre più analisi e rapporti indicano il riaccendersi di tensioni locali. I diplomatici internazionali smentiscono una tale possibilità, mentre invece l'ANA minaccia una nuova offensiva primaverile. I timori della gente sono forti.
Secondo una ricerca recentemente resa pubblica da una coalizione di associazioni ed ONG che si battono contro la corruzione girerebbero in un anno in Bulgaria un milione e mezzo di bustarelle.
Crescono i dubbi nel Paese sull'appoggio all'intervento armato contro l'Iraq di Saddam Hussein. Ed intanto il Ministro degli esteri Passy pone tre condizioni ...
Una decisione del ministero dell'interno, sentenzia la smobilitazione di uno dei più controversi reparti delle forze speciali di rapido intervento macedoni. I "Leoni", riluttanti ad accettare tale decisione, inscenano - armati - proteste per le strade.
Un quotidiano bulgaro indaga sul tempo libero di molti soldati della KFOR. Trascorso nella capitale bulgara tra hotel lussuosi, pub irlandesi e bordelli.
È iniziato a Belgrado uno dei primi processi per crimini di guerra esaminati da un tribunale locale. Si tratta del caso Sjeverin, di cui ci eravamo già occupati in precedenza. Nel testo che segue trovate l'andamento dei primi giorni del processo. Articolo da Pancevo di Ljubisa Vrencev..