L’Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, al Ministero dell’Interno e all’Unhcr in risposta alle dichiarazioni contrastanti con i principi di diritto interno ed europeo in tema di libertà e diritti umani fondamentali. Condividiamo una nota riassuntiva della lettera
Selma Musić scomparve nel 1995 durante la presa di Srebrenica, all’età di 7 anni. Il 12 luglio, la madre era a Potočari davanti alla base dei Caschi blu, in cerca di salvezza assieme a centinaia di altri civili. Con quattro figli piccoli in mezzo alla folla perse di vista Selma. Per 25 anni non ne seppe più nulla, fino all’apparizione di una foto nel 2019, scattata in territorio libero nel Cantone di Tuzla. Ora emerge un’altra prova, trovata da Tv Živinice.
La rete “RiVolti ai Balcani” è nata per rompere il silenzio sulla “rotta balcanica” e denunciare quanto sta avvenendo in quei luoghi. Composta da oltre 36 realtà e singoli, di recente ha presentato in conferenza stampa il Dossier dedicato
Furono in migliaia dopo la Seconda guerra mondiale a lasciare l’Italia per trasferirsi nella Jugoslavia socialista. Una storia di cui si è scritto molto nel corso degli anni, ma che due nuove ricerche rivisitano sulla base di documentazione inedita
Quali parole dobbiamo abbandonare e quali dobbiamo invece riscoprire per ridare voce nel dibattito pubblico a coloro che non si arrendono a odio e intolleranza? Quali cornici interpretative sono più efficaci per veicolare discorsi che vogliono trasmettere valori come eguaglianza, rispetto ed empatia verso il prossimo? Ne abbiamo parlato con esperti di migrazione e comunicazione delle migrazioni, attivisti, giornalisti, a partire dall'esperienza di RiVolti ai Balcani, una rete in difesa dei diritti delle persone migranti lungo la Rotta balcanica
Selma Musić scomparve nel 1995 durante la presa di Srebrenica. Aveva 7 anni. Nel 2019 i genitori scoprirono in una foto che era arrivata sana e salva sul territorio della Federazione. Una speranza per continuare la loro ricerca
E' una rete composta da 36 organizzazioni che si battono per i diritti lungo la cosiddetta “Rotta balcanica”, per denunciare quanto sta avvenendo e per stare al fianco di chi è più vulnerabile
The Game è il “gioco” che i migranti compiono attraversando, a rischio della vita, i confini dei Paesi balcanici nel tentativo di entrare in territorio Ue. Il video, realizzato per il CIR dal videomaker Paolo Martino in collaborazione con l’OBCT, ripercorre le tappe del viaggio da Velika Kladuša, in Bosnia, al confine tra Italia e Slovenia attraverso sentieri impervi, fili spinati, telecamere termiche, droni, polizia, manganelli e forze armate
Un gommone, con 26 persone a bordo, si avvicina alle coste dell'isola di Samo in Grecia, dopo aver lasciato la Turchia. Mentre la sagoma dell'isola si fa sempre più marcata all'orizzonte, ecco comparire una motovedetta della Guardia costiera greca.
Mentre il mondo si indigna e protesta dopo la morte di George Floyd per denunciare la violenza istituzionalizzata, lungo la Rotta balcanica sono anni che i migranti vengono picchiati e persino torturati. Una pratica brutale spesso taciuta, anche dalla stessa UE
Grazie al lavoro di verifica realizzato da Amnesty International sono state confermate le uccisioni di due uomini al confine tra Grecia e Turchia avvenute ad inizio marzo, così come le violenze nei confronti dei rifugiati da parte delle forze schierate dalla Grecia alla frontiera
Non è legittimo eseguire le riammissioni dei migranti in Slovenia senza un previo esame delle situazioni individuali ed un effettivo coinvolgimento delle persone interessate. Lo denuncia l'Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione che chiede alle istituzioni italiane di interromperle immediatamente
Una tesi di laurea dedicata alle politiche migratorie dell'Unione europea con un focus specifico sui paesi attraversati dalla cosiddetta rotta balcanica della migrazione. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Nidžara Ahmetašević è una giornalista ma anche attivista da anni impegnata nel fornire assistenza ai rifugiati e ai migranti in Bosnia Erzegovina e in altri paesi della regione, e nel denunciare le violenze su di loro perpetrate. Nell'intervista racconta di alcuni fatti accaduti di recente
Una raccolta di dati dell’EPRS delinea il futuro demografico dell’UE. Nel 2080, se si manterranno i trend attuali, scenderemo dai 513,5 milioni attuali a 504,5. E non si fermerà l'emorragia di popolazione dalla campagne. Uno sguardo che dalla situazione globale arriva al sud-est Europa
Più di cento eurodeputati, tra i quali sette italiani, hanno inviato una lettera alla Commissione europea chiedendo l'immediato avvio di un’indagine sull’uso di armi da parte della polizia al confine greco-turco, che ha provocato tra i migranti sette feriti gravi di cui uno in seguito deceduto
Una tesi di laurea dedicata alla situazione dei migranti nella zona nord-ovest della Bosnia Erzegovina e alle violazioni dei diritti che subiscono sul territorio e durante il "game", cioè il passaggio del confine con la Croazia. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Un aggiornamento sulla cosiddetta rotta balcanica, direttrice di transito di migranti, richiedenti asilo e rifugiati. Cosa è cambiato dopo l'introduzione delle misure di contenimento della pandemia da coronavirus e quanti sono ancora i migranti bloccati nei vari centri di accoglienza nei Balcani
La Circoscrizione Marche di Amnesty International ha organizzato un ciclo di incontri che verranno trasmessi in diretta facebook nei giorni 29 aprile, 6 e 13 maggio per riflettere su situazioni di violazione dei diritti umani aggravate dalla pandemia da covid-19, con interventi di esperti, giornalisti, operatori di settore
Sono quasi 600 i georgiani residenti a Reggio Calabria. Molte sono donne occupate come badanti, in Italia per dare un futuro ai propri figli. Una comunità che mantiene i legami con la madrepatria e sempre più organizzata
Un'inchiesta giornalistica di Euronews fa il punto sulle alluvioni che hanno colpito il sud est Europa sei anni fa: la situazione in Bosnia Erzegovina e la conseguente migrazione climatica causata da quegli eventi. La proponiamo in occasione dell'EarthDay
Nella vita di rifugiati e migranti, l’acqua calda e il sapone, la necessità di evitare contatti fisici, l’uso dei disinfettanti e altri temi legati all’epidemia di coronavirus passano in secondo piano di fronte ad altri problemi quali fame, manganelli della polizia, dita congelate, neve e ghiaccio insistenti
Negli ultimi mesi è nato il gruppo informale "RiVolti ai Balcani. Rete diritti in movimento". E' un’iniziativa lanciata da diverse realtà della società civile che si occupa delle persone che attraversano la rotta balcanica. Un'intervista ad Agostino Zanotti, dell'Associazione per l'Ambasciata della Democrazia Locale a Zavidovići
La recente emanazione dello stato di emergenza in Bosnia Erzegovina a causa della pandemia da coronavirus, rende ancora più difficile la situazione per migranti, rifugiati e richiedenti asilo. Intervista a Silvia Maraone, project manager di Ipsia che lavora a Bihać
Decine di attivisti e attiviste di paesi dell'Europa sudorientale, sotto il nome di "Transbalkanska Solidarnosti" (Solidarietà Transbalcanica), hanno lanciato un appello rivolto a Unione Europea, Commissione, governi dei paesi membri dell'Ue e dei paesi della regione, affinché rifugiati e migranti siano tutelati senza discriminazioni ed esclusioni
Una riflessione sulla situazione dei migranti, rifugiati e richiedenti asilo in Grecia, che spinge per un profondo ripensamento delle politiche migratorie. La firmano due volontari dell'associazione "One Bridge to Idomeni", attiva lungo la rotta balcanica fin dallo scoppio della crisi nel 2015
Numerose organizzazioni europee hanno lanciato un appello al Parlamento europeo affinché venga fermata la violenza e l’uso della forza contro persone inermi al confine tra UE e Turchia e venga ristabilita la legalità e il rispetto dei diritti umani, in primo luogo il diritto d’asilo
Migliaia i profughi ammassati tra Grecia e Turchia. L'operatrice trentina Massimiliana Odorizzi ci racconta la situazione sull'isola di Samos dove lavora per l'Ong inglese "Action for Education"