A seguito delle proteste dell’opposizione che ha bloccato i lavori del parlamento la Corte costituzionale kosovara ha sospeso l’attuazione dell’accordo con la Serbia. Un’analisi di quanto sta accadendo in Kosovo
Dopo le prime manifestazione di protesta al governo Đukanović, con intervento pesante della polizia, domenica scorsa i cittadini sono scesi di nuovo in piazza. L’opposizione chiede di andare al voto
Il 29 novembre i cittadini della piccola nazione indipendente de facto dovranno eleggere i consigli comunali e i membri del Soviet supremo, cioè il parlamento. Ma per molti osservatori in ballo c’è qualcosa di più
Da ieri poliziotti e soldati sloveni hanno cominciato a posare filo spinato al confine con la Croazia. Dal posto di confine di Rigonce Stefano Lusa, giornalista di Radio Capodistria e corrispondente di OBC, fa il quadro della situazione ai microfoni di Radio Popolare (11 novembre 2015)
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In Croazia alcuni politici locali e vari professori universitari si sono alleati e hanno creato Most, l'associazione delle liste indipendenti. Neo partito che ha sbancato alle elezioni dell'8 novembre ed ora mira ad un governo di unità nazionale
Il percorso europeo della Bosnia Erzegovina a vent'anni dagli accordi di pace di Dayton. Intervista all'Ambasciatore d'Italia a Sarajevo, Ruggero Corrias
E' MOST, formazione indipendente, il principale vincitore delle elezioni in Croazia. I suoi seggi, 19, saranno determinanti per la creazione del prossimo governo. L'HDZ diventa primo partito del paese
Intervista a Giovanni Vale, corrispondente di OBC da Zagabria, sulla giornata di elezioni in Croazia, tra nazionalismi e crisi economica. Nella trasmissione "EstOvest", settimanale di attualità dedicato ai rapporti fra l’Italia e l’Europa centro-orientale, curata da Giovanni Stefani (8 novembre 2015)
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Domenica si vota per il nuovo parlamento in Croazia. La campagna elettorale è stata monopolizzata dallo scontro diretto tra i segretari dei due principali partiti del paese, Milanović e Karamarko. E il futuro governo dipenderà da alleanze post-elettorali
Ieri in Romania si è dimesso il premier Victor Ponta. Da mesi sotto pressione, non ha retto all'indignazione della piazza per la tragedia avvenuta in un pub di Bucarest dove il non rispetto delle norme di sicurezza ha causato 32 morti
A quasi cinque mesi dalle ultime elezioni, la Turchia è tornata alle urne in un clima di forte tensione. Nello speciale di Radio3 Mondo sono intervenuti in diretta da Istanbul Fazıla Mat (OBC), Lea Nocera - docente di lingua e letteratura turca all'Orientale di Napoli e Costanza Spocci, giornalista freelance di Nawart Press (2 novembre 2015)
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Smentendo i sondaggi, l'AKP di Erdoğan torna al governo in solitaria. La vittoria, nata in un contesto di gravissime violenze, porta stabilità ma nasconde non poche zone d'ombra
Il trionfo dell'AKP di Erdoğan è frutto della pesante perdita di voti della sinistra liberale filo-curda dell'HDP. Una sconfitta causata dal clima di tensione nel paese, ma anche dai numerosi errori del partito
Dopo la recente visita del premier serbo Aleksandar Vučić a Mosca, la Serbia si trova ancora di più tra due mondi: vorrebbe migliorare i rapporti con la Russia ma rimane strettamente legata a Bruxelles e Washington
Domenica 1 novembre si sono svolte in Azerbaijan le elezioni parlamentari. Nuovo Azerbaijan, il partito del presidente Ilham Aliyev, si è aggiudicato la maggioranza dei voti guadagnado 70 seggi su 125.
Erdoğan trionfa, l’AKP riconquista la maggioranza assoluta e potrà governare da solo la prossima legislatura. CHP stabile, perdono voti sia i nazionalisti dell’MHP che il partito filo curdo HDP
L'analisi della corrispondente di OBC Fazıla Mat sulla Turchia alle urne e sulla restrizione della libertà di stampa nel paese, alla trasmissione "EstOvest" di Radio Rai1 (1 novembre 2015)
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Clima d’incertezza e timori in Turchia alla vigilia delle elezioni politiche anticipate di domenica 1 novembre. Società polarizzata e rischio di conflitti interni. Un’analisi
A pochi giorni dalle elezioni parlamentari del primo novembre sono quasi nulle le speranze di un cambiamento in Azerbaijan. L'opposizione boicotta in massa la tornata, mentre l'OSCE, a causa delle restrizioni imposte da Baku, rinuncia alla missione di monitoraggio
Scarsa fiducia nelle istituzioni, dubbi sul ruolo dell’opposizione nelle proteste: i cittadini montenegrini esigono delle risposte concrete sui disordini avvenuti nei giorni scorsi. Intervista con Srdan Kosović, caporedattore della versione online del quotidiano montenegrino Vijesti
Oy ve Ötesi (Voto e Oltre) è un'associazione civile volontaria nata allo scopo di monitorare il regolare svolgimento delle elezioni in Turchia, attraverso il lavoro di oltre 50.000 volontari in tutto il paese. Intervista
Domenica 1 novembre la Turchia torna alle urne in un clima di forte tensione dopo gli attentati di Ankara. Intervista a Soli Özel, docente all’Università Kadir Has di Istanbul ed editorialista di Haber Türk
Nel 1990 i minatori arrivarono nella capitale Bucarest per reprimere manifestazioni di protesta contro l'allora presidente Iliescu. Vi furono morti e feriti. Ora riaperte le indagini su quanto accaduto
L'Alto rappresentante per la politica estera dell'UE Federica Mogherini e il premier kosovaro Isa Mustafa hanno firmato ieri a Bruxelles l'Accordo di Stabilizzazione e Associazione (ASA) tra Kosovo ed Unione europea.
Una realtà fatta di giovani e buoni propositi. E' la Rete delle sezioni giovanili dei partiti di Bosnia Erzegovina, Montenegro, Croazia, Kosovo e Serbia tra i cui obiettivi vi sono la collaborazione regionale e il rispetto dei diritti umani
Francesco Martino di OBC è intervenuto nel GR di Radio Vaticana sulla firma dell'Accordo di Stabilizzazione e Associazione (ASA) tra Kosovo ed Unione europea firmato oggi a Bruxelles (27 ottobre 2015)
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Uniformi militari nere, in fila sull’attenti. Un tremendo déjà-vu della Germania di Hitler. Accade in Croazia ed è la milizia del partito di Branimir Glavaš, già condannato per crimini di guerra e candidato nelle prossime parlamentari
40 feriti tra dimostranti e poliziotti durante gli scontri di sabato sera in Montenegro. L'opposizione chiede le dimissioni del governo Đukanović e la tenuta di libere elezioni, in un paese dove il primo ministro è al potere dai primi anni '90