In attesa del summit europeo coi Balcani occidentali, i campi profughi allestiti in Slovenia sono al collasso. Situazione critica nel campo di Brežice dove ieri sono bruciate delle tende. Reportage
Ridefinire il settore tv, oggi segnato da confusione, concentrazione di proprietà e conflitti di interessi. Questo l'obiettivo del nuovo governo Tsipras con un disegno di legge ad hoc. Ma non mancano le polemiche
Tre settimane di proteste contro il governo di Milo Đukanović. L’opposizione raccolta sotto la coalizione Fronte Democratico chiede le dimissioni del premier e nuove elezioni, denunciando la corruzione imperante e i brogli elettorali
Nella trasmissione "Il vaso di Pandora” di Radio Capodistria la situazione in Turchia dopo l'attentato di Ankara e in Bulgaria dopo l'uccisione di un afghano da parte delle guardie di confine. Per OBC sono intervenuti Fazıla Mat da Istanbul e Francesco Martino da Sofia (16 ottobre 2015)
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“Sono convinta che in futuro sarà necessario costruire un qualche tipo di barriera o ostacolo fisico [alla frontiera]. Ma non affrettatevi a fare confronti con Srebrenica o con i campi di concentramento [...]. Mi piacerebbe evitarlo, ma non vedo in che altro modo sia possibile difendersi”.
In Croazia le elezioni politiche del prossimo 8 novembre saranno caratterizzate da un serrato testa a testa tra il Partito socialdemocratico attualmente al governo e l’Unione democratica croata. Un’analisi
La società civile armena continua a dimostrare una grande vitalità, ora diretta contro i progetti di riforma costituzionale. La storia del movimento di protesta “Voch”
All'indomani dell'attento di sabato scorso ad Ankara, il più sanguinoso nella sua storia, e con l'avvicinarsi delle elezioni anticipate del 1 novembre, la Turchia è un paese profondamente diviso
Il parlamento del Kosovo è bloccato. L'opposizione, più aggressiva che mai, è decisa a boicottare anche con azioni dimostrative i lavori dell'assemblea. Al centro della contesa gli accordi tra Pristina e Belgrado
ESI, centro studi con sede a Berlino, ha pubblicato di recente una proposta per la soluzione della crisi dei rifugiati. L'ha chiamata "Piano Merkel" ed ha invitato la Germania ad agire in prima persona
Soluzione in vista per Mostar? Per la prima volta dopo tre anni qualcosa sembra muoversi nella città erzegovese. I negoziati sulla riforma dello statuto elettorale del comune sono ripresi, e ci sono concrete ipotesi di soluzione
Breve, intensa e piena di retorica bellicosa. Così è stata la piccola guerra commerciale scoppiata la settimana scorsa tra Croazia e Serbia, sull’onda lunga della crisi dei rifugiati. Un’analisi
Migliaia di persone stanno protestando in queste settimane a Chișinău chiedendo le dimissioni del governo ed elezioni anticipate dopo le rivelazioni su una frode bancaria da oltre un miliardo di dollari
Le relazioni con Bruxelles e Washington da un lato e Mosca dall'altro è la principale - ma non la sola - "questione aperta" fra il premier Aleksandar Vučić e il presidente Tomislav Nikolić. Un'analisi
Nonostante la perdita di credibilità, il leader di Syriza Alexis Tsipras vince la sfida, portando la sinistra radicale nuovamente al governo in Grecia. Risultati e scenari del voto nell'analisi del nostro corrispondente
In Grecia esiste una delle strade più pericolose al mondo, è il tratto che va da Patiopulo a Perdikaki. Una metafora del percorso che aspetta il neo governo Tsipras. Ne abbiamo parlato con Thanos Veremis, docente, e Stathis Panagulis, deputato di Syriza
Questa tesi indaga sul processo di integrazione degli Stati dei Balcani Occidentali nell’Unione Europea, focalizzandosi sui Programmi di Pre-accesso messi in campo durante gli ultimi vent'anni per tentare una più rapida ed efficace convergenza politico-economica dei paesi dell’ex Jugoslavia
La tornata elettorale per le politiche tenutasi ieri in Grecia ha visto una nuova vittoria di Alexis Tsipras e del movimento Syriza, che si sono aggiudicati il 35,5% dei voti e 145 seggi in parlamento.
La Slovenia si trova in una difficile situazione, o applica severamente le regole di Schengen, venendo meno ad un approccio umanitario, oppure lascia passare i profughi, rischiando le ire europee
In un clima di crescente sfiducia, domenica 20 settembre la Grecia va di nuovo alle urne, per la quarta volta in tre anni. Principali contendenti Syriza e Nuova democrazia, entrambi scossi da scandali
Con l'avvio del nuovo anno scolastico sono riprese in Bosnia Erzegovina le polemiche sulla lingua curricolare utilizzata per l'insegnamento alla minoranza bosniaco musulmana in Republika Srpska. Il caso di Nova Kasaba
A tre mesi dall'entrata in vigore dell'accordo di associazione con l'UE, le istituzioni bosniache stentano a creare un meccanismo di coordinamento efficace per dialogare con Bruxelles
Con gli accordi Pristina- Belgrado del 25 agosto, le municipalità kosovare a maggioranza serba si uniranno in un'Associazione. Uno sviluppo che si presta a letture contrastanti
La recente iniziativa popolare, indirizzata alla presidente della Repubblica, per l'introduzione nell’esercito croato del saluto ustascia “Per la patria pronti” ha sconvolto l’opinione pubblica del paese, confermando ancora una volta quanto sia persistente il retaggio fascista
La Grecia di nuovo alle urne, con Syriza spaccata e le opposizioni che sognano una rivincita. Ritorno alla dracma e dramma rifugiati si profilano come temi centrali
In primavera l'annuncio del premier Ponta: la Turchia finanzierà la costruzione di una grande moschea nella capitale rumena. Ne sono seguite accese polemiche. Un resoconto
"Nel paese c'è un presidente che ha il potere de facto, non è un presidente dal ruolo simbolico ... che lo si voglia o no, il sistema amministrativo della Turchia è cambiato. Ora, quello che si dovrebbe fare è di aggiornare questa situazione de facto all’interno del quadro giuridico della Costituzione".
In conflitto continuo con il presidente Klaus Johannis, dopo essere stato sconfitto alle presidenziali, ed in difficoltà con il suo stesso partito social-democratico, il premier romeno Victor Ponta sembra ora intenzionato a giocare la carta del nazionalismo per rilanciarsi.
A Fiume, un incontro in cui si forniva uno sguardo diverso dalla memoria ufficiale in merito all'Operazione Tempesta del 1995, è divenuto teatro di scontri con forti contestazioni e persino aggressioni ai partecipanti