Il Parlamento Europeo riunito a Strasburgo in sessione plenaria ha eletto, con 422 voti a favore, Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione. Nell'agenda di questa settimana anche l'ingresso della Lituania nella zona Euro, il TTIP, la crisi in Ucraina
Sant'Agostino, un aereo antincendio, Gengis Khan e il primo ministro kosovaro alle prese col furto di una mela per spiegare perché, nella riforma della missione Eulex in Kosovo, l'Ue sta sbagliando. Un commento
Questa volta i governi hanno detto sì: l'Albania è il sesto candidato ufficiale all'ingresso nell'Ue. La decisione è stata assunta alla vigilia di un atteso Consiglio europeo e in un momento cruciale della storia politica dell'Unione
I risultati ufficiali del voto dello scorso 8 giugno non vi sono ancora ma in Kosovo emergono spiragli di una maggiore dinamica democratica. La porta potrebbe però essere presto richiusa, anche con il contributo delle diplomazie occidentali. Un'analisi
Se la Macroregione Adriatico-ionica vuole essere una strategia per il rilancio di una regione ai margini il dialogo tra apparati politico-amministrativi non può bastare. Serve un ampio dibattito pubblico per dare stimolo all'azione politica su questioni urgenti e di comune interesse. Un approfondimento
Dopo il no allo status di candidato per l'Albania del Consiglio europeo dello scorso dicembre il via libera è arrivato infine oggi, a seguito del Consiglio affari generali Ue.
Il premier serbo Aleksandar Vučić a Berlino ha detto chiaramente che l’obiettivo serbo è l’UE e che non vi è alcuna questione di scegliere tra Mosca e Bruxelles. Cosa è cambiato nella politica estera serba? L’analisi del nostro corrispondente
In "esteri" di Radio Popolare Inoslav Bešker, corrispondente in Italia di Jutarnji List, fornisce una panoramica sulla situazione dei media in Croazia. La trasmissione è parte di "Safety Net", progetto dedicato alla libertà di stampa in Italia, sud-est Europa e Turchia di cui Radio Popolare è media partner e promosso da OBC. (19 giugno 2014)
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Le elezioni europee sono state seguite con attenzione nei Balcani occidentali: il voto euroscettico rischia infatti di rallentare l'allargamento, tuttavia i Balcani possono ancora trovare uno o due sostenitori tra le fila della nascente leadership europea
11 anni fa, a Salonicco, l'Ue dichiarava che il futuro dei Balcani era nell'integrazione. E si faceva informalmente una data: quella del 2014. Da allora solo Slovenia e Croazia sono divenuti membri a pieno titolo dell'Unione
Celebrazioni sottotono del primo anniversario dell'Accordo di Bruxelles che sottoscritto da Belgrado e Pristina un anno fa. Tuttavia quanto accaduto a Bruxelles un anno fa non è affatto insignificante. Il punto di vista dei serbi del nord del Kosovo alla vigilia delle elezioni politiche di domenica 8 giugno
Gli articoli e le analisi dei giornalisti turchi ci raccontano come, sebbene non chiamata al voto per le europee, la Turchia sia un paese pienamente coinvolto nel dibattito sull'Europa
In Serbia sono sempre più frequenti le accuse di censura informatica mosse al governo. Sulla questione è intervenuta anche l’OSCE e la Commissione europea. Il premier Vučić ha dapprima reagito in modo molto polemico e duro, per poi abbassare i toni
Anche l'Albania ha seguito con attenzione le elezioni europee: dividendosi politicamente alla stregua di un paese membro, ma europeisticamente unita contro il fronte euroscettico
Confermati a Cipro i tradizionali orientamenti elettorali. Livello record di astensione (56%) e due seggi a testa per i due principali partiti greco-ciprioti. Polemiche per il voto negato a migliaia di cittadini turco-ciprioti
Dura sconfitta alle europee per i socialdemocratici del premier Milanović. L’HDZ, ora all’opposizione, emerge come il primo partito del paese. Il voto europeo avrà conseguenze di lungo corso sulla scena politica croata. Un’analisi
I risultati delle europee segnano la vittoria della sinistra radicale (SYRIZA) di Alexis Tsipras, che però non sfonda. Nonostante la sconfitta, il premier conservatore Antonis Samaras rigetta la richiesta di elezioni anticipate e si prepara a rilanciare con un rimpasto di governo
I timori per quanto sta accadendo in Ucraina erano stati anticipati da vari studiosi. Ma cosa ha fatto l'Unione europea per limitare la crisi? E che cosa potrebbero fare le istituzioni europee per evitare che i cittadini ucraini perdano la fiducia nell'Europa? Un'analisi
Il partito ecologista ORaH, nato solo sei mesi fa, è riuscito a classificarsi terzo alle elezioni europee in Croazia con il 9,4% dei voti. I festeggiamenti al quartier generale e i preparativi per le prossime politiche croate del 2015
Bassa affluenza ma meglio del previsto e vittoria dei Social-democratici. Mentre non sfonda il movimento vicino al presidente uscente Traian Băsescu. Un rassegna sul voto
A scrutinio quasi ultimato (85% delle schede) l'eurovoto in Bulgaria segna il largo successo del movimento di centro-destra GERB (Cittadini per lo sviluppo europeo della Bulgaria), guidati dall'ex premier Boyko Borisov.
Nei mesi scorsi, in Croazia si è sollevato allarmismo in materia di ogm. A provocarlo, il dibattito riaperto in sede europea sulla concessione o meno dell'autorizzazione alla coltivazione del mais Pioneer 1507. Nel paese più giovane dell'Ue dove tutte le regioni si sono dichiarate "ogm free", vi è il timore che in futuro diventi più complesso difendere tale specificità
Più le europee s'avvicinano più l'esito si fa incerto in Grecia. Vi è una sola certezza: la vittoria se la gioca o Syriza, contro i piani austerità della Troika, o Nuova democrazia, il partito conservatore al governo che tenta di soddisfare le richieste di Bruxelles e del Fmi
Da maggio in edicola e libreria "Europa ribelle", una raccolta di saggi sull'Altra Europa, tutt'altro che euroscettica. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
L’eurodeputata verde olandese Marije Cornelissen – componente dell’intergruppo parlamentare per i diritti delle persone omosessuali, lesbiche, bisex e transgender - traccia un bilancio della lotta contro l’omofobia e per i diritti delle persone omosessuali nei Balcani
Che ne sarebbe oggi dell'Europa senza il grande allargamento del 2004? Ha senso dubitare se festeggiarlo o meno? Un editoriale dell'European Stability Initiative
Le elezioni europee (22-25 maggio) sono ormai alle porte. I risultati elettorali e la composizione del prossimo parlamento di Bruxelles, questa volta assumeranno un significato politico importante ed inedito. Per la prima volta, infatti, la nomina del prossimo presidente della Commissione europea dovrà tenere conto dei risultati elettorali.
I ministri degli Esteri dell'UE respingono la richiesta croata di assegnare uno status speciale alla Bosnia Erzegovina per accelerarne il percorso di integrazione europeo, ma varano un provvedimento per sostenere la crescita del paese
Tutti i cittadini di Cipro, sia a nord che a sud, potrebbero a livello teorico votare per le europee. Ma questo non accade. I greco-ciprioti dimostrano scarso interesse e disaffezione, i turco-ciprioti sono frenati dalle regole del voto. Un approfondimento