Dopo accese polemiche e inviti al boicottaggio, il Gay pride di Spalato si è tenuto regolarmente. 900 poliziotti ne hanno garantito la sicurezza, mentre premier e presidente lo hanno pubblicamente appoggiato
Le crisi sono dolorose, ma vanno sfruttate per osare il cambiamento. In Grecia però, sostiene l'analista economico Janos Manolopoulos, questo non è successo. La classe politica ed economica di Atene naviga a vista, incapace di ripensare il proprio futuro. Un'intervista alla vigilia delle elezioni del prossimo 17 giugno
La Croazia si trova sulla cosiddetta Balkan route dell'immigrazione che passando dalla Serbia corre verso i Paesi Ue. Ma come si comporta nei confronti del tema immigrazione l'ormai prossimo 28smo membro dell'Unione? Ce ne parla Julija Kranjec, esperta del diritto di asilo e immigrazione del Centro studi per la pace di Zagabria
I finanziamenti dell'UE alla società civile balcanica sembrano essere sempre più rivolti alle grosse ONG. Vengono invece marginalizzate le piccole organizzazioni locali. L'opinione di Risto Karajkov, corrispondente di OBC e consulente indipendente per la società civile
I loro obiettivi sono ancora molto lontano dall'essere raggiunti. Ma loro continuano a scendere in piazza da mesi. Forse, in un Montenegro sulla soglia della candidatura Ue, qualcosa sta veramente cambiando
Venti anni dopo l'assedio, Sarajevo è una città che sta cercando se stessa. Così come l'Europa che, all'inizio degli anni '90, aveva deciso di diventare una Unione. Incontro con Dževad Karahasan, lo scrittore bosniaco autore de “Il centro del mondo” in questi giorni in Italia per presentare “Sarajevo, il libro dell'assedio”
Dopo il fallimento delle trattative per un nuovo governo, la Grecia torna alle urne il prossimo 17 giugno. Molti occhi puntati sul risultato del movimento neo-nazista Chrysi Avghì (“Alba dorata”), che approfittando della crisi e con una violenta politica anti-immigrati, attira consensi crescenti, risvegliando fantasmi del passato. Un ritratto del partito e del suo leader, Nikos Michaloliakos
Valeriu Lazăr ha poco più di quarant'anni. E', dal 2009, ministro dell’Economia e vice-primo ministro della Moldavia. Ha assunto l’incarico in piena crisi economica ed è uno dei punti di riferimento del governo. In questa intervista spiega come la Moldavia ha reagito alla crisi, quale il suo modello di sviluppo, perché offre opportunità d'investimento
Sono Paesi i cui tratti in comune non derivano solo dall'aver attraversato sulla stessa sponda la Guerra Fredda. Ed è per questo che "Europa orientale" è una definizione che sta ormai stretta. Un'intervista a Stefano Bottoni, che ha recentemente raccontato l'"altro 900" quello visto e vissuto da Est
Ogni fine è un nuovo inizio. Le elezioni greche di ieri segnano il crollo del sistema politico nato con la fine del regime dei colonnelli nel 1974. Ancora è presto, però, per scorgere con chiarezza cosa emergerà dalle sue rovine. Anche perché nuove elezioni potrebbero essere alle porte. Nel frattempo, cresce l'insicurezza, cavalcata dai neo-fascisti di Alba D'Oro
Il 21 aprile, quando il Segretario generale ONU Ban Ki-Moon ha annunciato che non si terrà l'attesa conferenza internazionale, sono tramontate le ultime speranze di vedere Cipro diventare presidente di turno dell'UE da paese riunificato. Di certo non una sorpresa, anzi, le speranze di evoluzioni nei negoziati in questo momento sono ridotte al lumicino. Un reportage dall'isola
Noti in Turchia per le inchieste sullo "stato profondo", Ahmet Şık e Nedim Şener sono stati arrestati nel 2011, accusati di far parte dell'organizzazione golpista "Ergenekon" di cui hanno svelato i retroscena. Un caso divenuto simbolo dei lati meno trasparenti dell'inchiesta. Li abbiamo incontrati a Cipro, a poche settimane dalla loro scarcerazione
Una delegazione della commissione esteri del Parlamento europeo ha visitato Baku in vista dei negoziati sui nuovi accordi di associazione tra UE e Azerbaijan, incontrando autorità locali, rappresentanti di ONG e di organizzazioni internazionali. Paolo Bergamaschi, Consigliere per gli Affari esteri del Parlamento europeo, racconta ai lettori di Osservatorio le sue impressioni
Le prime ad aprire la strada sono state le grandi agenzie internazionali, con fondi ad hoc. Sono poi seguite le iniziative istituzionali, anche come conseguenza del percorso d'avvicinamento all'Ue. Una rassegna sul - difficile - percorso di regionalizzazione della Serbia
La ricetta è semplice: tagliare sui dipendenti pubblici e inserire in costituzione il pareggio di bilancio. Il nuovo governo sloveno ha presentato le sue ricette anti-crisi. L'opposizione tentenna, ma i sindacati non ci stanno e domani scendono in piazza
Negli ultimi dieci anni i morti per incidenti stradali in Romania sono sensibilmente aumentati, in controtendenza rispetto al resto d'Europa. Infrastrutture lacunose, aumento drastico dei veicoli sulle strade e scarsa disciplina le ragioni principali. E le autorità tentano di correre ai ripari
Svanite le prime reazioni alla decisione del Consiglio europeo di accogliere la candidatura della Serbia a membro dell’UE, sia i politici che i cittadini prendono coscienza degli impegni che li attendono. Quali lezioni si possono trarre dai precedenti allargamenti UE?
Dopo l'accordo tra Belgrado e Pristina, con la mediazione dell'UE, siglato il 24 febbraio scorso, il Kosovo potrà essere rappresentato nei summit regionali e potrà siglare accordi commerciali con Paesi terzi. Ad una condizione però: il nome dovrà essere seguito da un asterisco che rimanda ad una nota a piè pagina. Il significato di questo asterisco nel commento di Andrea Lorenzo Capussela
Olivera Lakić, giornalista del quotidiano montenegrino "Vijesti", è stata brutalmente picchiata da sconosciuti. L’ennesimo attacco contro i giornalisti montenegrini che inviano una petizione alla Commissione europea per costringere il governo a reagire con misure adeguate e difendere la libertà di espressione
Durante il Consiglio europeo dello scorso febbraio la Romania aveva momentaneamente bloccato l'assegnazione dello status di paese candidato UE per la Serbia. Un gesto inatteso che ha riportato l'attenzione sulle minoranze romene e valacche in Serbia, dislocate tra la Vojvodina e la Valle del Timoc
Lo status di candidato recentemente ottenuto dalla Serbia è un merito che il Paese si è guadagnato con grandi sforzi. La diplomazia però, soprattutto quella italiana, ha lavorato alacremente per sostenere la candidatura di Belgrado
Finalmente anche la Serbia ha ottenuto lo status di Paese candidato all'UE. La decisione assunta dal Consiglio europeo di ieri sera è stata segnalata subito su Twitter dal presidente UE Herman Van Rompuy. La strada per Belgrado è ancora lunga ma un passo importante è stato fatto
Dopo la protesta di piazza di migliaia di persone, la Bulgaria ha annunciato di aver sospeso il processo di ratifica dell'Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA), accordo anti contraffazione, visto come strumento di censura e controllo della rete da parte di settori importanti della società civile. Un successo significativo, nato da aggregazione spontanea tramite social network
Ancora una volta, per la Grecia "momenti decisivi" per risolvere una crisi che sembra ormai senza fine. Nonostante proteste violente e dosi massicce di austerità non è affatto sicuro che il paese riesca a restare nell'Eurozona. Di sicuro c'è soltanto che Atene si prepara a delicate elezioni anticipate, previste ad aprile, mentre crolla la fiducia dei cittadini nella propria élite politica
Sulla carta l'impianto normativo è ora adeguato seppur sia ancora lacunosa l'implementazione effettiva. In Croazia il welfare è sempre più competenza degli enti locali. Che però non hanno né risorse adeguate né strutture e personale qualificato per stare al passo con le previsioni legislative
L'11 gennaio i giudici Eulex hanno definitivamente accantonato le accuse di corruzione e abuso d'ufficio nei confronti dell'ex direttore della Banca centrale del Kosovo. Un caso che ha portato alla luce seri problemi nella gestione della giustizia da parte della missione europea. Le riflessioni di Andrea Lorenzo Capussela, già direttore dell'ufficio economico dell'ICO
Solo il 43% degli aventi diritto si è recato alle urne. Ma non vi era quorum e la maggioranza dei cittadini croati ha votato a favore dell’ingresso nell’Unione europea. Il primo luglio dell'anno prossimo la Croazia diverrà il 28° membro dell’UE
I sondaggi danno il "sì" in vantaggio, praticamente tutto lo schieramento politico è a favore, ma non mancano le rimostranze di chi ha paura che l'ingresso nell'Ue segni la fine della Croazia. Un approfondimento a pochi giorni dal referendum sull'ingresso nell'Ue
Il Kosovo è alle prese con le conseguenze politiche delle manifestazioni, sfociate in scontri violenti con la polizia, organizzate dal movimento di opposizione Vetevendosje per denunciare la mancata imposizione di misure di reciprocità con la Serbia. Che vorrebbero più intransigenti. Scambi di accuse tra il movimento, la polizia e il governo guidato da Hashim Thaci. L'UE critica le manifestazioni che ritiene ingiustificate
In quei primi mesi del 1992 era passato poco più di un anno dall'avvio della prima Guerra del Golfo. E tutti guardavano al Medio Oriente. Ma ai margini dell'Europa la Jugoslavia si stava sfaldando nel sangue. E il 15 gennaio sloveni e croati aspettavano il riconoscimento delle due neonate Repubbliche