Secondo i dati preliminari, sulla base del 70% delle schede scrutinate, sono solo quattro le liste che hanno superato la soglia del 5% alle elezioni locali della capitale serba e si è imposto il partito del presidente della Serbia Vučić.
Dragan Janjić, corrispondente di OBCT dalla Serbia e caporedattore di Beta (tra le principali agenzie di stampa indipendente del paese), è stato preso di mira nei giorni scorsi da una campagna diffamatoria che lo accusa di essere un “nemico della Serbia”.
Condanna all'ergastolo per l'ex comandante dell'esercito serbo bosniaco, colpevole di genocidio e complicità in genocidio per i fatti di Srebrenica, crimini contro l'umanità, deportazione, persecuzione. E' la sentenza di primo grado pronunciata oggi, 22 novembre, dalla Corte del Tribunale Penale Internazionale dell'Aja presieduta dal giudice Alphons Orie.
I media dei paesi del sud-est Europa hanno seguito attentamente la cronaca del referendum catalano, sottolineando come la questione "indipendenza" sia decisamente delicata. Particolarmente accanito il dibattito sui social media bosniaci.
Nell'andamento dei flussi turistici in Europa, la crescita corposa e costante dei Balcani come meta di viaggi e vacanze costituisce una delle tendenze più significative degli ultimi anni. Nel periodo 2013-2016, sei sono i paesi europei dove i pernottamenti dei turisti stranieri sono aumentati ogni anno a un tasso superiore del 10%: Islanda a parte, si tratta esclusivamente di paesi balcanici (Albania, Bosnia Erzegovina, Serbia, Kosovo e Romania). L'unico paese della regione che pare rimanere ai margini del boom turistico in corso è la Bulgaria, anche se la situazione sta cambiando.
Non se lo aspettavano, i nomi dei finalisti erano importanti, dalla Süddeutsche Zeitung, nel gruppo dei Panama papers, al Financial Times. Tuttavia l’edizione di quest’anno del prestigioso European press prize, per la prima volta, è stata assegnata ad un media balcanico
Ultimi giorni di campagna elettorale per le presidenziali in Serbia. Campagna dove non si sono risparmiati i colpi più bassi, attacchi alle famiglie e alle consorti dei candidati, minacce fisiche e verbali… Una campagna per le presidenziali che si è trasformata in uno spazio di lotta aperta, con un lottatore che la sta facendo da padrone, essendo in posizione di vantaggio: è il leader del partito che guida il governo ed è il primo ministro. La sua presenza sui media nazionali è stata schiacciante rispetto a quella degli altri candidati, ma la ciliegina sulla torta, si sa, è riservata al gran finale, all’ultimo giorno prima del silenzio elettorale.
Non sono bastate undici ore di discussioni accese: alla fine, il parlamento del Kosovo non è riuscito ad adottare una mozione condivisa sul caso Haradinaj. Il leader politico dell'Alleanza per il Futuro del Kosovo (AAK) nonché ex-premier del Kosovo è stato fermato in Francia lo scorso 4 gennaio, a causa di una richiesta di arresto per crimini di guerra e contro l'umanità presentata dalla Serbia nel 2005.
Due episodi drammatici hanno segnato la Giornata mondiale dei migranti - 18 dicembre - in Serbia e Croazia. Vicende che destano forte preoccupazione per la situazione dei migranti nella regione.
Il ministro degli Interni serbo Nebojša Stefanović ha reso noto ieri che la polizia ha effettuato 68 arresti sospettate di essere implicate in un'ampia rete di traffico di droga e traffico di persone.
Il 28 giugno del calendario gregoriano (il 15 secondo quello giuliano) si celebra il Vidovdan, ricorrenza religiosa osservata dalla Chiesa ortodossa serba e da quella bulgara, in memoria del martirio di San Vito. Vidovdan, però, rappresenta molto più di una semplice celebrazione religiosa, vista la serie di cruciali eventi storici che si sono verificati e ripetuti proprio il 28 giugno.
Dopo le proteste a Belgrado di sabato 11 giugno, migliaia di cittadini sono scesi in piazza ieri a Novi Sad per la terza manifestazione contro la rimozione di alcuni giornalisti dalla Radio Televisione Pubblica della Vojvodina (RTV).
Tra i 250 e i 400 profughi passano ogni giorno, in cerca di aiuto, dal centro di assistenza ai rifugiati Miksalište. Distrutto il 27 aprile, il centro ha riaperto le sue porte il 1° giugno. Appena in tempo, perché il numero di rifugiati in arrivo a Belgrado continua ad aumentare.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha partecipato in veste di ospite d'onore al vertice di “Brdo-Brioni” che si è tenuto a Sarajevo sabato 28 e domenica 29 maggio.
Il premier uscente Aleksandar Vučić l'ha definita una vittoria storica. Nonostante i toni trionfali però, secondo i dati forniti dalla Commissione elettorale serba (RIK) al 98.56% di seggi scrutinati, la coalizione guidata dal suo SNS ha ottenuto il 48,23% - e quindi una vittoria schiacciante - ma che si traduce in 27 seggi in meno in Parlamento rispetto alle elezioni del 2014.
I giudici del Tribunale dell’Aja per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia hanno assolto in primo grado il leader del Partito radicale serbo Vojislav Šešelj per tutti i capi d’accusa che gli venivano contestati. Su Vojislav Šešelj pendevano accuse di crimini contro l'umanità, deportazione della popolazione non-serba nei territori della Regione autonoma della Vojvodina, della Bosnia Erzegovina e della Croazia e, inoltre, omicidio, tortura, violazione degli usi e costumi di guerra, distruzione indiscriminata di villaggi e devastazione.
I giudici del Tribunale dell’Aja per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia hanno assolto il leader del Partito radicale serbo Vojislav Šešelj per tutti e nove i capi d’accusa che gli venivano contestati.
Oltre 100 organizzazioni, singoli giornalisti e attivisti per i diritti umani hanno firmato una petizione che richiede l'immediata liberazione di Florence Hartmann, arrestata dagli agenti del Tribunale Penale per l'ex Jugoslavia (TPJ) giovedì scorso all'Aja.
Dalla mezzanotte di ieri, la Slovenia non permette più il transito attraverso il paese a migranti privi di un valido documento di viaggio, ovvero di un passaporto con visto Schengen.
Dall'anno scorso la Serbia è attraversata da migliaia di rifugiati che dalla Turchia risalgono i Balcani per raggiungere l'Europa. La società civile si è subito mobilitata per garantire a queste persone un pasto caldo e dei vestiti asciutti. Quanto fatto dall'associazione I'm Human Organization ne è un esempio.
Il 20 gennaio scorso a Belgrado è stata intitolata una via a Srđan Aleksić, serbo-bosniaco che morì per salvare la vita ad un amico bosgnacco. La cerimonia è avvenuta a distanza di ventitré anni dall'accaduto, in presenza delle autorità belgradesi, di parenti ed amici di Aleksić.
Nonostante le proibitive condizioni meterologiche, con temperature che da giorni restano di molti gradi sotto lo zero, migliaia di migranti, rifugiati e richiedenti asilo continuano a percorrere la cosiddetta “rotta balcanica” che corre attraverso la penisola, nel tentativo di raggiungere l'Europa centro-settentrionale.
Alla politica di apertura verso i rifugiati siriani, la Germania affianca oggi un atteggiamento severo nei confronti dei richiedenti asilo che vengono dai Balcani. Nuove e stringenti norme, approvate di recente da Berlino, potrebbero portare al rimpatrio forzato per decine di migliaia di “balcanici” arrivati in Germania in cerca di una nuova vita.
Servivano 95 voti a favore – pari ai due terzi degli aventi diritto al voto -, ma alla fine ne sono arrivati soltanto 92. Per appena tre voti, quindi, il Kosovo vede rigettata la propria domanda di ammissione all'UNESCO, l'agenzia delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura. La consultazione si è tenuta oggi a Parigi, durante la riunione della Conferenza generale dell'organizzazione.