Venerdì 26 maggio nei comuni a maggioranza serba nel nord del Kosovo si è assistito all’ennesima escalation di scontri tra le forze dell’ordine kosovare e i cittadini di nazionalità serba. Il detonatore è stato l’insediamento dei neo eletti sindaci di nazionalità albanese
Anche quest'anno Trento commemora la Giornata Internazionale delle fasce bianche per ricordare quanto avvenuto in Bosnia Erzegovina negli anni '90. L'appuntamento presso il chiostro del cortile di palazzo Thun si tiene in parallelo ad altri momenti promossi a Prijedor e in tante altre città d'Europa
Armenia e Azerbaijan non hanno voli diretti dalla prima guerra del Nagorno Karabakh. Da maggio le compagnie aeree armene hanno perso il diritto di sorvolare lo spazio aereo turco. Nel 2019 sono stati interrotti i voli fra Georgia e Russia, ma dal 10 maggio Mosca ha riaperto ai voli con la Georgia. La complicata geografia dei voli del Caucaso meridionale
Serbia e Ucraina hanno avuto per lungo tempo posizioni geopolitiche vicine: un'amicizia messa però in discussione dall'invasione russa dell'Ucraina. Uno studio cerca di fare il punto sui rapporti bilaterali tra Kyiv e Belgrado. Abbiamo intervistato l'autrice Kateryna Shymkevych
Quali sono le conseguenze dell'invasione russa dell'Ucraina in Bosnia Erzegovina? Cosa pensa la popolazione della guerra in corso? Ne abbiamo parlato con Aleksandar Trifunović caporedattore del portale web Buka di Banja Luka
Il Nagorno Karabakh e un parte di Azerbaijan dipendono dall'approvvigionamento idrico del bacino di Sarsang, il primo per l'energia elettrica, il secondo per l'irrigazione dei campi agricoli. La siccità di questo periodo ma soprattutto il blocco del corridoio di Lachin hanno causato uno sfruttamento intensivo del bacino idrico
Domenica 14 maggio, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente dell'Azerbaijan Ilham Aliyev si sono incontrati a Bruxelles per un nuovo round di colloqui mediati dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Ancora molti i punti irrisolti ma compare qualche piccolo progresso
Secondo Reporters Without Borders Arman Soldin è l’undicesimo giornalista che muore in Ucraina dall’inizio della guerra, il quattordicesimo secondo fonti del sindacato ucraino. Di nazionalità francese ma bosniaco di origini, Arman Soldin era nato a Sarajevo nel 1991, lavorava per Agence France-Presse ed è stato ucciso a Chasiv Yar, vicino a Bakhmut lo scorso 9 maggio
Gli Stati Uniti hanno ospitato, dall'1 al 4 maggio scorsi, un incontro di colloqui tra il ministro degli Esteri armeno e il suo omologo azero. Pochi i dettagli dell'incontro: qualche progresso c'è stato ma permangono i punti di disaccordo su alcune questioni chiave
Lo scorso 23 aprile l'Azerbaijan ha annunciato la creazione di un posto di blocco sul corridoio di Lachin, una mossa immediatamente criticata dalle autorità de facto del Nagorno Karabakh e da quelle dell'Armenia. Anche Stati Uniti e Francia hanno espresso preoccupazioni
"Paese che non esiste", "paese fantasma" così spesso viene definita la Transnistria cerniera tra est e ovest e, soprattutto, da sempre un’enclave russa in una posizione geopolitica chiave. Reportage
Dopo la sentenza di assoluzione di Ante Gotovina e Mladen Markač emessa dal Tribunale dell’Aja nel 2012, e soprattutto dopo l’adesione all’UE nel 2013, la Croazia ha completamente rimosso i crimini commessi dai membri dell’esercito e della polizia croata, e del Consiglio di difesa croato, compreso il crimine di Ahmići
C'è tensione crescente nel sud del Caucaso. Il blocco del corridoio di Lachin, ostaggio di un gruppo di sedicenti attivisti ambientali azeri, sta avendo un effetto a macchia d'olio su altri territori. La crisi umanitaria peggiora e così pure i margini di un accordo. Le armi nel frattempo non tacciono
Negli ultimi anni la Romania ha continuato un ficcante lavoro diplomatico per coinvolgere il più possibile gli Usa nelle dinamiche - complesse e rischiose - del Mar Nero
Ha trascorso sei mesi in campo di concentramento nel 1992. Una volta liberato è stato accolto in Norvegia dove nel 1993 decide di scrivere un libro sulla sua prigionia. Rezak Hukanović, giornalista di Prijedor, è autore di "Il decimo girone dell'inferno" uscito di recente in Italia con prefazione di Eli Wiesel e postfazione di Paolo Rumiz. Lo abbiamo intervistato
Con la guerra in Ucraina la Russia ha avviato, per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale, una mobilitazione militare, seppur definita "parziale". Ma chi sono i mobilitati?
Esce "Blokada. Sarajevo, la civiltà sotto assedio", podcast prodotto da Bottega Errante dedicato all'assedio che la città ha subito fra il 1992 e il 1996. A puntate, varie voci raccontano com’era Sarajevo prima, come e perché si è arrivati all’assedio, la resistenza e la lotta per la sopravvivenza, le reazioni della comunità internazionale, le mobilitazioni solidali
Mentre proseguono movimenti di truppe e di mezzi nella zona di Lachin, dove il noto corridoio è in stato di blocco ormai da quattro mesi, e Baku e Yerevan si rimpallano la responsabilità degli sconfinamenti, c'è un altro fronte caldo che occupa la cronaca: la tensione crescente tra Azerbaijan e Iran
“Vorrei dire soltanto una cosa a chi ha scatenato questa guerra: che siate maledetti”. Intervista a Julia Yakovleva, autrice dell'e-book "Orrore, schifo, guerra"
La Fondazione Alexander Langer Stiftung invita a presentare le candidature per il premio annuale dedicato a sostenere e valorizzare gruppi e singole persone che contribuiscono con la loro opera a mantenere viva l’eredità del pensiero di Alexander Langer e a proseguire il suo impegno civile, culturale e politico
Dall’invasione russa dell’Ucraina, la Serbia continua a navigare in un delicato e sempre più scomodo equilibrio tra occidente e oriente. A guidare le élite serbe, secondo l’analista Vuk Vuksanović (Belgrade Centre for Security Policy) è però soprattutto il loro opportunismo
Rimane bloccato il corridoio di Lachin e intanto l’esercito dell’Azerbaijan ha occupato una nuova postazione oltre la linea di contatto tra i contendenti. Nell’inazione dei peackeeper russi
"La cosa più importante, ora, è che i carri armati russi non arrivino fino ai nostri confini. A tutto il resto c’è una soluzione. La Moldova è un paese europeo e il suo posto naturale è all’interno della famiglia degli stati europei. Spero che anche i nostri partner occidentali lo capiscano". Un incontro con Iulian Ciocan, autore di "Prima che Brežnev morisse"
Dal 2014 ad oggi nella capitale ucraina sono state rinominate circa 500 strade. Molte di queste hanno cambiato nome nel 2022, dopo l'aggressione militare da parte della Russia. Riferimenti storici e personaggi ucraini e occidentali stanno prendendo il posto di quelli russi
Una vicenda che ha visto coinvolta una studentessa di una scuola di Lubiana rappresenta l’ennesimo segno della xenofobia più o meno latente che esiste nella società slovena
Ilya, studente all’Università federale di Kazan (Russia), dopo aver manifestato più volte contro la guerra in Ucraina per non essere di nuovo arrestato fugge e arriva in Serbia, dove ha proseguito a manifestare contro la guerra. La testimonianza, raccolta a Belgrado da Chicco Elia
La Georgia ha già vissuto la sua rivoluzione "colorata" e fu venti anni fa. Fu chiamata "rivoluzione delle Rose" quella che portò al potere Mikhail "Misha" Saakashvili. Un commento
L’invasione russa dell’Ucraina e le sue conseguenze sugli equilibri politici e le dinamiche sociali in Bosnia Erzegovina e in Republika Srpska. Ne abbiamo parlato a Banja Luka con Srđan Puhalo, uno degli osservatori più attenti e irriverenti della realtà bosniaca
Sono fuggiti dalle torture e dalla repressione in Bielorussia per trovare rifugio in Ucraina. Poi, nonostante la guerra, hanno deciso di non andarsene. Un reportage