Il 3 marzo le scuole di tutta la Russia sono state tenute a seguire una lezione su quanto sta avvenendo in Ucraina. Il ministero dell'Istruzione ha fornito ai docenti i materiali da utilizzare, contenenti numerose inesattezze e distorsioni. Riportiamo il testo tradotto e commentato della lezione
Ad un mese esatto dalle elezioni politiche, presidenziali e amministrative, il presidente Aleksandar Vučić solo dopo pressione della comunità internazionale ha condannato l'attacco russo all'Ucraina. La Serbia però, almeno per ora, non si unirà alle sanzioni contro Mosca
Il sindacato europeo dei giornalisti, EFJ, nostro partner nel progetto Media Freedom Rapid Response (MFRR), considera pericolosa per la libertà di stampa la decisione dei vertici europei di voler oscurare alcune emittenti russe, accusate di diffondere propaganda e disinformazione
L'aggressione all'Ucraina ha generato una serie di conseguenze fino a poco tempo fa imprevedibili, in particolare nei paesi dell'ex blocco sovietico. In Georgia si sta vivendo un'accelerazione di processi che erano in corso ma che non erano in agenda, tra questi la richiesta di candidatura all'UE
Avevano la residenza in Slovenia ma provenivano da altre repubbliche. Trent'anni fa tutti i loro documenti vennero cancellati. Ed iniziò una vita di diritti violati. Solo ora le autorità slovene hanno chiesto scusa per quanto avvenuto
"Non riesco a dormire, e se mi addormento faccio incubi. L'unico pensiero fisso è la guerra. La guerra in casa. Sì, perché l'Ucraina è casa mia". Un intenso testo di chi per noi ha corrisposto per anni da Kiev, ora costretta in Italia
I politici e l'opinione pubblica in Bosnia Erzegovina sono profondamente divisi sulla guerra in Ucraina. Nel frattempo, cresce il timore sulla possibilità che la crisi ucraina si riversi nei Balcani
È il paese Nato con il più lungo confine con l’Ucraina: 650 km. Bombardamenti anche a Ismail, a soli 15 chilometri dal territorio romeno. Già 90.000 i profughi entrati nel paese
Sale la preoccupazione nei Balcani occidentali per l'evolversi della guerra in Ucraina. Questioni geopolitiche ed economiche fanno della regione uno dei luoghi di particolare attenzione per le possibili gravi ripercussioni legate al conflitto in corso
I moldavi stanno mostrando grande solidarietà nei confronti dei rifugiati ucraini, che stanno arrivando nel loro paese a decine di migliaia. Ma è diffusa la paura di essere i prossimi sulla lista di Putin. Reportage
Černobyl, pur con il trauma politico e sociale che ha comportato e che si trascina ancora oggi a distanza di 36 anni, continua ad essere un grande campo di ricerche e di intuizioni per la comunità scientifica mondiale. Dall'Ucraina, la riflessione del ricercatore scientifico Piergiorgio Pescali
L'incontro di ieri tra una delegazione ucraina e una russa, mediato dalla Bielorussia, si è concluso dopo circa cinque ore di negoziati. Come mai si è tenuto su territorio bielorusso, quale il ruolo di questo paese nel conflitto in corso in Ucraina e quali i suoi rapporti con la Federazione russa? L'analisi di Marilisa Lorusso, esperta di Caucaso e corrispondente di OBCT (28 febbraio 2022)
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Al punto di controllo Alexandrovka-Vilchha, al confine tra Ucraina e Bielorussia, si incontreranno oggi due delegazioni, quella ucraina e russa, in quello che si spera possa essere un momento di de-escalation del conflitto. Un terreno, quello bielorusso, non certo neutrale. Il perché in questo approfondimento
Il 27 febbraio, all’1.20 di notte, alcuni missili hanno colpito il sito di stoccaggio di materiale radioattivo presente all’interno di un sito della Radon a Kiev, l’azienda statale deputata a custodire scorie nucleari
Kiev è la città simbolo della guerra in corso. Oggi purtroppo viene vista solo nella sua veste di città assediata, non della metropoli europea quale è. Come racconta Claudia Bettiol, nostra collaboratrice che ci vive da anni, ora Kiev si sente tradita e lasciata a combattere da sola (25 febbraio 2022)
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Contro la guerra in corso in Ucraina, attivisti e attiviste in Bosnia Erzegovina e Serbia, scendono in piazza. A Sarajevo oggi, 25 febbraio, a Belgrado domani. Chiedono si fermi il conflitto e alzano la voce in solidarietà con le persone che in Ucraina, come in Russia, vogliono la pace
"Fin dall’inizio della crisi ucraina i Balcani occidentali hanno rappresentato, e rappresentano tuttora, una sorta di secondo fronte di guerra, che potrebbe aprirsi in qualsiasi momento", così descrive la situazione Sonja Biserko fondatrice e presidente dell'Helsinki Committee for Human Rights in Serbia
Mentre il regime del presidente russo Putin aggredisce l'Ucraina c'è chi in Russia prova ad alzare a fatica la voce del dissenso e del rifiuto della guerra
Il racconto di Piergiorgio Pescali da Černobyl: L’esercito russo ha occupato la centrale nucleare di Černobyl e ha assunto il controllo di tutti i 2.600 km dell’Area di evacuazione. La situazione sembra ora si sia stabilizzata, ma prima di evacuare gli ultimi stranieri presenti nella zona, ai dipendenti sono stati consegnati dei caschi militari.
L'aggressione del regime di Putin all'Ucraina ha tolto il velo anche sull'ipocrisia regnata nel Donbass dal 2014 ad oggi. Quello che, secondo le autorità di Mosca, sarebbe il teatro di un genocidio condotto ai danni della popolazione russofona, altro non è che un buco nero mafioso
In Romania stanno già affluendo profughi in fuga dal conflitto. Il paese si prepara ad accogliere mezzo milione di persone, tra cui molte appartenenti alla minoranza romena in Ucraina
Se i secessionisti di Abkhazia e Ossezia del Sud festeggiano il riconoscimento russo di Donetsk e Lugansk, la Georgia ribadisce l'integrità dell'Ucraina. L'Armenia dal canto suo si trova in una difficile situazione, alleata di Mosca ma con buoni rapporti con Kiev. L'Azerbaijan invece si coordina con la Turchia
Raccogliamo l'appello della ONG locale "Vostok SOS" che ha iniziato la sua attività di assistenza agli sfollati interni nel 2014 e che sta rispondendo all'escalation attuale
Il governo serbo è riuscito sinora a destreggiarsi con complicati equilibrismi rispetto al conflitto in Ucraina. Ma ora quanto sta accadendo rischia di sconvolgere la sua politica di “equivicinanza” est-ovest
Nella migliore delle ipotesi il Donbass sotto controllo russo porta ad un'instabilità permanente. L’altro grave rischio è una guerra su ampia scala. Questa rimane l’opzione meno razionale ma il punto di non ritorno sembra sempre più vicino. Un commento
Il 26 febbraio sono previsti presìdi per la pace in varie città d'Italia per manifestare contro l'escalation militare in Ucraina. Peacelink invita la società civile a preparare nel proprio comune un presidio di pace e creare un comitato promotore. Già organizzati i presìdi di sabato prossimo a Siracusa, Taranto, Roma, Genova, Torino, Firenze, Bologna e Prato
Biden riteneva "poco saggio" che Zelensky, in un momento così rischioso, lasciasse l'Ucraina per partecipare al vertice di Monaco. Ma il presidente ucraino ci è andato lo stesso. Claudia Bettiol, collaboratrice di OBCT ed esperta di Ucraina, ne ha spiegato i motivi al GR di Radio Popolare (19 febbraio 2022)
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In diretta ai microfoni di Radio InBlu, la corrispondente di OBCT Claudia Bettiol racconta la paura vissuta dai cittadini nel non poter accedere ai propri conti, dopo il recente attacco cibernetico alla Privat Bank ucraina. Oltre alle bombe, questo è uno degli strumenti di "guerra" più temuto (18 febbraio 2022)
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E' aumentata la tensione lungo la linea del fronte con i territori controllati dai separatisti nel Donbass. Queste nuove violazioni erano prevedibili, ha commentato Claudia Bettiol, collaboratrice di OBCT sull'Ucraina, e non si deve dimenticare che il conflitto dura da 8 anni (17 febbraio 2022)
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