Le autorità macedoni hanno proclamato ieri lo stato d'emergenza a seguito dell'intensificarsi del numero di migranti che, provenienti dalla Grecia, passano attraverso il paese nella loro rotta verso l'Ue.
In conflitto continuo con il presidente Klaus Johannis, dopo essere stato sconfitto alle presidenziali, ed in difficoltà con il suo stesso partito social-democratico, il premier romeno Victor Ponta sembra ora intenzionato a giocare la carta del nazionalismo per rilanciarsi.
La procura albanese ha emesso ieri un ordine di cattura per l'imprenditore romano Francesco Becchetti, con le accuse di falso in documentazione e riciclaggio di denaro. Becchetti è noto in Albania e in parte anche in Italia per essere il proprietario di Agon Channel, una tv “delocalizzata”, realizzata in Albania ma che va i onda anche in Italia sul canale 33 del digitale terrestre.
Bandiere rossonere con l'aquila albanese e cartelli con la scritta “non sono terroristi”. Questi i simboli sventolati ieri a Pristina da alcune centinaia di persone, scese in piazza per protestare contro “l'indifferenza del governo kosovaro” nei confronti degli uccisi e arrestati dopo lo scontro armato del 9 maggio scorso a Kumanovo, nella vicina Macedonia.
Dal pomeriggio di ieri manifestazioni e scontri nella capitale macedone Skopje a seguito di nuove rivelazioni del capo dell'opposizione. Le manifestazioni sono partite infatti a seguito della ventinovesima conferenza stampa del leader dell'opposizione Zoran Zaev, nel contesto dello scandalo intercettazioni telefoniche, durante la quale sono state rivelate informazioni relative all'omicidio di un giovane macedone, Martin Neškovski, nel 2011.
Mehmet Selim Kiraz, il magistrato preso in ostaggio nel Palazzo di Giustizia di Istanbul dal DHKP-C, è morto in ospedale poco dopo il blitz delle teste di cuoio turche. Nell'assalto sono stati uccisi anche i due sequestratori.
Il Parlamento della Bosnia Erzegovina ha adottato ieri mattina una dichiarazione di impegno a proseguire nel percorso di integrazione europea, adottando le riforme necessarie.
Migliaia di studenti sono scesi in piazza a Skopje mercoledì scorso contro la riforma degli esami universitari voluta dal governo. Un corteo enorme che ha riunito la gioventù macedone contro corruzione e nepotismo.
Domenica 20 luglio funerale collettivo per decine di persone uccise durante la guerra nella zona di Prijedor e Kozarac. La maggior parte è stata esumata dalla fossa comune di Tomašica, scoperta di recente e ad oggi la più grande dalla fine del conflitto '92-'95
Di multe, nella vita, capita di prenderne. E una sanzione di 600 lei, 130 euro circa, non getta certo nello sconforto chi, di mestiere, fa il presidente della Romania. Eppure, la contravvenzione vistasi recapitare lunedì scorso da Traian Băsescu va al di là del suo puro significato economico.
Gli scontri tra manifestanti e polizia scoppiati mercoledì a Tuzla sono proseguiti anche nella giornata di giovedì allargandosi progressivamente a tutto il paese.
Messo in stato di fermo per 48 ore Ukë Rugova, figlio del primo presidente del Kosovo e "padre della Patria" Ibrahim Rugova, oggi membro del parlamento kosovaro.
Gli abitanti della regione autonoma della Găgăuzia, Moldavia, si sono recati domenica 2 febbraio alle urne in un referendum ritenuto illegale dall'esecutivo di Chișinău e dal tribunale di Comrat, capoluogo della regione.
Questa mattina alle 9, nell'aula 1 del Tribunale Penale Internazionale dell'Aja per l'ex Jugoslavia (TPI), Radovan Karadžić e Ratko Mladić sono apparsi di nuovo in pubblico insieme.
Aveva appena parcheggiato la macchina di fronte alla sua abitazione a Mitrovica nord: appena sceso, lo hanno colpito cinque o sei pallottole con un'arma automatica. Quando è arrivato nell'ospedale cittadino, non c'era più nulla da fare.
Venerdì Edi Rama, primo ministro albanese, ha reso noto in un messaggio alla nazione che l'Albania non accetterà la richiesta Usa di smaltire sul proprio territorio le armi chimiche provenienti dalla Siria.
Le agenzie belgradesi stanno rilanciando la notizia della morte di Srđa Popović, celebre avvocato e storico punto di riferimento per chi in Serbia si batte per la difesa dei diritti umani.
Da alcuni giorni gli esperti dell'Istituto bosniaco per gli scomparsi stanno lavorando al recupero di resti umani sepolti in quella che potrebbe diventare la più grande fossa comune mai scoperta in Bosnia Erzegovina dalla fine della guerra.
Così titola il portale bosniaco dell’agenzia tedesca Deutsche Welle, sintetizzando la situazione di un paese che cerca di lottare contro gli incendi a dispetto dell’immobilismo dei suoi politici
Dopo diciotto giorni di ricerche affannose li hanno trovati. Morti. Ivan Lazarov, 35 anni, e Nikolay Mihaylov, 42, erano rimasti sepolti dopo un crollo nella miniera di Oranovo, nella municipalità di Simitli, in Bulgaria sud-occidentale.
“Crimini di guerra contro la popolazione e violazione dell'integrità fisica e della salute dei civili imprigionati nel campo di detenzione dell'UÇK situato nel villaggio di Likovc/Likovac”. Nuove accuse per membri di spicco dell'UÇK , il disciolto Esercito di Liberazione del Kosovo, accusati la settimana scorsa dai procuratori della missione europea EULEX di aver abusato di civili nel giugno 1998.
Il presidente della Federazione di Bosnia Erzegovina, Živko Budimir, è stato arrestato venerdì 26 aprile insieme ad altri funzionari nell'ambito di un'inchiesta per corruzione condotta dalla Procura bosniaca.
La polizia ha disinnescato una bomba trovata stamane alle 11.00 davanti al bar Bonkampo in via Husnije Repca a Mostar a due passi dal Bulevar, la via che durante la guerra era la linea del fronte tra Mostar est e Mostar ovest.
Alla fine, il monumento è andato giù. Anzi su. Ieri mattina, alle prime luci di una livida alba d'inverno, la pala del bulldozer l'ha sollevato di peso, depositando la grossa stele di marmo su un camion parcheggiato pochi metri più in là. Intorno, in un silenzio quasi irreale, decine di agenti della gendarmeria serba armati fino ai denti, e alcune troupe di giornalisti. Il camion è poi partito, uscendo dalla città, destinazione ignota.
Tre donne curde sono state uccise ieri a Parigi con un colpo d’arma da fuoco alla testa. Le donne si trovavano nei locali di un istituto culturale curdo nel centro della capitale.
“Gotovina out, Sanader in”. Così ha twittato il giornalista dell’Economist Tim Judah appena avuta la notizia della sentenza in primo grado per l’ex premier croato Ivo Sanader. Sì, perché in Croazia ancora non si erano spenti i riflettori per la recente e sorprendente assoluzione all’Aja del generale Gotovina che già i media stanno virando sul caso Sanader.
La Commissione Elettorale Centrale della Bosnia Erzegovina ha pubblicato sulla propria pagina internet i risultati provvisori relativi alle elezioni amministrative di domenica per 125 municipalità su 139.
E' arrivato anche il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, per inaugurare stamattina la seconda linea della metropolitana di Sofia, capitale della Bulgaria. In mattinata Barroso, invitato speciale del primo ministro Boyko Borisov, visiterà alcune delle stazioni e parteciperà alle cerimonie insieme al presidente Rosen Plevneliev e a una folta delegazione di ministri.