I due valichi di Jarinje e Brnjak, presidiati dalle forze internazionali, separano oggi di fatto la Serbia centrale dal Kosovo del nord. La distanza tra Pristina e Mitrovica, tuttavia, non è diminuita, e il recente terremoto politico a Belgrado rappresenta un'incognita sulla ripresa dei negoziati tra serbi e albanesi. La crisi dei valichi di confine, un anno dopo
In Macedonia il processo di confronto con il passato comunista del Paese si sta trasformando in una vera e propria macchina del fango. Pubblicate le liste degli ex collaboratori dei servizi segreti, sempre più esteso il numero di persone da controllare. Le ex spie, vere o presunte, sono immediatamente rimosse dagli incarichi pubblici. A rischio la privacy e i diritti civili
Un documento riservato mette in luce la sempre maggiore distanza che separa parte della diplomazia europea dall'Ufficio dell'Alto Rappresentante della comunità internazionale in Bosnia. A cosa serve l'OHR? Le rivelazioni del quotidiano Europa
Dopo quattro anni di tentativi accompagnati da critiche e scetticismo, il governo kosovaro si appresta a privatizzare il 75% della PTK (Posta e Telecomunicazioni del Kosovo), l'operatore telefonico nazionale. A contendersi la proprietà, ci sarà anche la compagnia di un “vecchio amico” del Kosovo, l'ex segretario di stato USA Madeleine Albright
La crisi economica in Slovenia paventa nuove drastiche misure per il contenimento della spesa tra cui la modifica costituzionale per imporre il pareggio di bilancio. Mentre la classe politica sembra incapace di trovare adeguate soluzioni il paese è bloccato tra la paura per il futuro e uno scontro permanente sul passato
La Corte costituzionale romena ha emesso il proprio verdetto sul referendum dello scorso 29 luglio per la destituzione del presidente Băsescu. Confermato il non raggiungimento del quorum, Băsescu ritorna in carica. Ma la politica romena rimane profondamente divisa
“Non ci vedo niente di male”, ha risposto sibillino il premier bulgaro Boyko Borisov. Lo scoop, uscito nelle scorse settimane, è del quotidiano “Presa”: la squadra di calcio dilettante del “Vitosha Bistritza”, di cui Borisov è centravanti e stella assoluta, ha utilizzato l'Airbus governativo per andare al mare, a Varna, e giocare un'amichevole contro il “Chavdar” di Etropole, formazione di cui è presidente un altro politico di maggioranza, il parlamentare Emil Dimitrov.
Piazza Syntagma, moderna agorà della democrazia greca, è a pezzi. La piazza di Atene, situata di fronte al parlamento greco, in questi anni è stata ridotta a campo di battaglia da numerose manifestazioni sfociate in guerriglia urbana.
Sono ormai oltre 62mila i profughi siriani ospitati nei campi profughi in Turchia, e nonostante il paese sia stato il primo ad offrire ospitalità a chi fugge dal regime di Bashar al-Assad, l’afflusso continuo e sempre più massiccio di rifugiati comincia a preoccupare le autorità di Ankara, mentre gli scontri in Siria continuano. Il reportage del nostro corrispondente dal confine turco-siriano
Più di un passo indietro. Sui mercati e rispetto al percorso europeo. La decisione del nuovo governo di limitare l'autonomia della Banca centrale a favore del parlamento ha suscitato critiche interne ed internazionali. Ed ha portato - era l'obiettivo principale - alla sostituzione del governatore Dejan Šoškić
Stretta nella morsa della crisi economica la Croazia è alla disperata ricerca di investimenti, tanto che a sorpresa il centrosinistra al governo rispolvera la vecchia idea da sempre osteggiata del ponte di Pelješac: un'immensa opera per poter circumnavigare lo sbocco al mare della Bosnia Erzegovina
E' l'unico leader politico macedone ad essere sulla cresta fin dagli anni '90. Branko Crvenkovski sembra ora arrivato alla sua ultima sfida: le prossime elezioni locali. Per vincerle sembra pronto a tutto, anche stringere la mano ad ex acerrimi nemici
Non è un problema recente. Per gli atleti kosovari è impossibile difendere i colori della propria bandiera. E' accaduto anche alla judoka Majlinda Kelmendi, alle olimpiadi di Londra. "Ma a Rio 2016 gareggerò per il Kosovo"
Il percorso europeo della Bosnia Erzegovina è interrotto fino a quando il Paese non adeguerà la propria Costituzione a quanto stabilito dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Sarajevo tra diritti umani e diritti etnici, il vuoto politico e il fattore Komšić
È deciso. Il Montenegro andrà ad elezioni anticipate il prossimo 14 ottobre. Una mossa che favorisce il percorso di integrazione europea secondo il governo, ma per l'opposizione avverrà l'esatto contrario e il governo vuole solo evitare il malcontento popolare di un autunno-inverno che si prevedono caldissimi
La scorsa settimana è stata votata la fiducia al governo di Ivica Dačić. Il neo premier serbo ha subito dichiarato di volersi concentrare sul futuro della Serbia, fatto di molte difficoltà, soprattutto economiche. Un futuro però che non potrà prescindere dal passato. Un commento
Era stato sospeso in luglio dal suo incarico, tramite un voto parlamentare e una procedura istituzionale poco ortodossa. Ma il referendum che doveva confermare tale voto non ha ottenuto il quorum necessario. Ed ora Traian Băsescu torna a Palazzo Cotroceni
Il consorzio tedesco WAZ ha venduto le sue quote del più antico quotidiano dei Balcani, il belgradese Politika, ad una sconosciuta società russa. Il tutto in gran velocità e con scarsa trasparenza. Garantire la libertà dei media rimane un test importante per il futuro governo della Serbia
Conclusosi il festival Eurovision, l'Azerbaijan è tornato lontano dai riflettori mediatici. Il governo non ha perso tempo per rinnovare gli attacchi contro organizzazioni internazionali per i diritti umani e attivisti locali
Oggi la prospettiva di integrazione europea, così come l'Unione europea in generale, sono sempre meno presenti nel dibattito in Turchia. Crisi economica in UE, mancanza di una road-map credibile verso la piena membership, sfide aperte in Siria, Iran e Iraq distolgono sempre di più gli occhi di Ankara dall'Europa. OBC ne ha parlato col noto politologo e analista Sinan Ülgen
Giovani georgiani mandati in hotel 5 stelle con soldi pubblici e poi invitati a entrare a far parte del partito di Saakashvili, il Movimento Nazionale Unito. Secondo Transparency International Georgia, queste sarebbero alcune delle caratteristiche del campo giovanile “Patriot” organizzato dal governo georgiano.
Il colpo di Stato militare del 12 settembre 1980 è uno dei periodi più tragici della Turchia contemporanea. Oggi i due generali golpisti superstiti Kenan Evren e Tahsin Şahinkaya sono alla sbarra, dopo che il referendum del 2010 li ha privati dell'immunità. Per il giornalista di Radikal İsmail Saymaz, però, le ferite aperte da quegli eventi sono lontane dall'essere rimarginate. Nostra intervista
Il 29 luglio si gioca una partita cruciale per la Romania. Nel bel mezzo delle vacanze estive si terrà un referendum popolare, che potrebbe portare alla destituzione del presidente Traian Băsescu, al momento sospeso dalla propria carica dopo un voto in parlamento. Un referendum che, oltre alla sorte del capo dello Stato, influenzerà il futuro della Romania e la sua immagine all’estero
Bruxelles dà il via libera ai negoziati di adesione del Montenegro. Per Podgorica inizia una fase importante, ma non indolore. Il Montenegro sarà ora obbligato a risolvere seri problemi quali la riforma della magistratura, il rispetto dello stato di diritto, la lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione
Nuova fase dello scontro tra il governo guidato da Saakashvili e il movimento d'opposizione del miliardario Bidzina Ivanishvili: ora si è passati alla confisca di antenne paraboliche. Sullo sfondo il controllo dei media televisivi in vista delle ormai imminenti elezioni politiche
20mila euro di risarcimento a testa, per sei “cancellati” che hanno fatto ricorso alla Corte europea per i diritti umani. Ma in Slovenia, più che porre l’accento sulla violazione dei diritti di queste persone si sta discutendo di quanto i cancellati costeranno alle casse dello stato
L'ex ministro degli Interni e leader del Partito socialista serbo ha ottenuto oggi l'incarico dal presidente della Repubblica per la formazione del nuovo esecutivo