Il Montenegro è uno dei paesi europei le cui autorità richiedono un intervento chirurgico e quindi la sterilizzazione per le persone transgender che desiderano ottenere il riconoscimento giuridico dell'identità di genere. Qualcosa sta cambiando, grazie alle associazioni di settore, ma molto lentamente
Dopo le elezioni del 17 dicembre scorso in Serbia, molti cittadini e cittadine hanno protestato e continuano a farlo regolarmente, scendendo in piazza e denunciando gli evidenti brogli elettorali. Quale sbocco avrà questa crisi post elettorale? Risponde lo storico e già politico Milan St. Protić
In Serbia continuano le proteste dell'opposizione e degli studenti che denunciano le gravi irregolarità e i brogli che a loro avviso hanno consentito il largo successo del Partito del progresso serbo (SNS) del presidente Aleksandar Vučić nelle recenti elezioni del 17 dicembre. L'aggiornamento di Massimo Moratti, corrispondente di OBCT da Belgrado alla trasmissione "EstOvest" (7 gennaio 2024)
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Trieste, città di frontiera, è l’ultima fermata della rotta balcanica. Nel 2023 i dati hanno registrato un incremento degli arrivi dei minori non accompagnati. Cosa vuol dire crescere lungo la rotta balcanica? Cosa succede una volta arrivati a Trieste? Un’analisi
Una rete di organizzazioni, attiviste e attivisti che operano insieme in solidarietà e supporto alle persone migranti in arrivo a Trieste dalla rotta balcanica ha avviato una nuova e urgente raccolta fondi. Con l'inverno sono peggiorate le condizioni di viaggio, dove le persone vengono respinte, torturate e deprivate dei loro beni fondamentali. E all'arrivo a Trieste si trovano a vivere in condizioni disumane
Consegnati a Sarajevo tre mezzi alla Croce Rossa locale per affrontare emergenze operative nell’ambito del progetto "BRAT - Balkan route – accoglienza in transito", finanziato dall'Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e che coinvolge IPSIA, Caritas italiana e Croce Rossa italiana in collaborazione con controparti locali
"Viviamo in un’epoca in cui, purtroppo, i diritti umani vengono sempre più spesso calpestati a livello globale, e si dimentica che la tutela dei diritti fondamentali è un obbligo degli stati". Intervista con la ombudswoman croata Tena Šimonović Einwalter
In Bulgaria il movimento femminista è più vivo che mai, nonostante il governo si sia opposto alla ratifica della Convenzione di Istanbul. Proprio il dibattito sulla Convenzione ha aperto la strada ad una visione intersezionale delle lotte: dai diritti sociali e sindacali, alle questioni LGBT+. Intervista con la sociologa Lea Vajsova
Attiviste femministe, ricercatrici e ong raccontano come la violenza di genere sia uno dei problemi più urgenti che le donne devono affrontare in Romania. Dal 2000 il movimento femminista ha ottenuto diversi risultati, ma la lotta per una società paritaria è una strada costellata di sfide
Oggi, a Sarajevo, Banja Luka, Mostar, Tuzla, Gradačac, Zenica Lukavac e Bijeljina, cittadine e cittadini scenderanno in piazza a protestare e dire “Basta!” ai femminicidi, alla violenza sulle donne e sulle minori, e chiedere alle istituzioni misure concrete a tutela delle vittime.
Durante il conflitto scoppiato in Bosnia Erzegovina, Moreno Locatelli era volontario dei “Beati Costruttori di Pace”. Nell’estate del 1993 aveva deciso di rimanere a Sarajevo - sotto assedio dall’aprile del 1992 - per partecipare ad azioni a sostegno della popolazione. Il 3 ottobre veniva ucciso sul ponte Vrbanja. Video della commemorazione nel trentennale della sua morte
La procuratrice di Belgrado Bojana Savović è la vincitrice dell'edizione 2023 del premio “La conquista della libertà”, riconoscimento che viene conferito ogni il 24 settembre, giorno in cui nel 2000 Slobodan Milošević fu sconfitto alle elezioni. Perché ha vinto il premio e perché è stata destituita dal suo incarico
Ricorrono oggi i trent'anni dalla morte di Moreno Locatelli, pacifista e volontario dei “Beati Costruttori di Pace”, ucciso da un cecchino il 3 ottobre 1993 sul ponte Vrbanja a Sarajevo. Un ricordo di quel periodo nel contesto della commemorazione odierna
Dopo anni di apatia, la società civile albanese si sta riattivando su diversi fronti, dalle proteste per la conservazione delle aree verdi urbane a quelle per migliori condizioni economiche e dignità sul lavoro. Un’intervista all’attivista Ervin Goci
Nel libro Coming in. Sexual Politics and EU Accession in Serbia, Koen Slootmaeckers spiega come le tensioni tra la politica nazionalista della Serbia e il suo impegno verso l’europeizzazione si siano risolte in un approccio utilitaristico ai diritti LGBT. L'autore offre inoltre un riesame critico dell’europeizzazione dei diritti LGBT e del processo di allargamento dell’UE
A fine luglio il parlamento della Federazione BiH ha approvato la nuova legge sulle vittime civili di guerra. Una grande vittoria per i figli dimenticati della guerra che per trent’anni hanno lottato per ottenere visibilità e riconoscimento dei propri diritti
Sono giovani, istruiti e con spiccato senso civico. Hanno dato vita allo spazio creativo Tek Bunkeri (al Bunker) per offrire un’opportunità alle comunità dell’area urbana di Tirana di trovarsi, riflettere e attivarsi per i propri diritti. Tek Bunkeri è tra i finalisti del premio Nuovo Bauhaus Europeo 2023
Pochi giorni fa gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a quattro leader politici della Republika Srpska, entità della Bosnia Erzegovina, per aver sostenuto una legge che consente di ignorare le decisioni dell'Alto rappresentate in BiH. Il commento del caporedattore del portale Buka
Il regista e sceneggiatore croato, Rajko Grlić negli anni '90 è finito "tra gli emarginati, nemici del regime". Ha quindi deciso di lasciare il paese con la propria famiglia, rifiutandosi di condurre una vita dettata da un gretto nazionalismo. Un'intervista
Le autorità serbe hanno finalmente consentito l'ingresso nel Paese a un attivista russo residente in Serbia a cui era stato precedentemente negato l'ingresso ed era rimasto bloccato all'aeroporto di Belgrado. Peter Nikitin aveva organizzato diverse proteste contro l'aggressione russa in Ucraina
Negli ultimi anni i sindacati in Kosovo sono diventati molto più attivi. Per essere efficaci, però, le organizzazioni dei lavoratori devono liberarsi da un'eredità complessa, che viene dal passato jugoslavo e dal ruolo, più politico che sociale, ricoperto durante la lotta per l'indipendenza del paese
Per il danno inflitto a un cittadino pakistano richiedente asilo, trattenuto e respinto dall'Italia verso la Slovenia e poi a catena verso Croazia e Bosnia, il ministero dell'Interno dovrà risarcire 18.200 euro. Un'ordinanza, risultato di un lavoro di rete tra soggetti attivi a difesa delle persone in movimento lungo la rotta balcanica, che dimostra la grave illegalità delle 'prassi' poste in campo dal governo italiano e dai governi europei alle frontiere
La Pride Week si tiene a Tbilisi dall'1 all'8 luglio. A causa delle violenze subite in passato e del deterioramento della sicurezza per gli eventi LGBT+, non sono previste marce pubbliche. Tuttavia, gli organizzatori sono determinati a promuovere l'inclusività nonostante la retorica divisiva e omofoba del governo
I ricordi di giovani studentesse delle classi terze del liceo artistico Orsoline di Milano, del viaggio di istruzione avvenuto in Bosnia Erzegovina su organizzazione di Confluenze a Sudest e ViaggiMiraggi. Riceviamo e volentieri pubblichiamo la prima parte
In occasione della celebrazione del decimo anniversario delle proteste del Gezi Park un'intervista con Deniz Goran autrice del libro fresco di stampa “The fugitive of Gezi Park”
Un mese dopo le municipali in Albania, abbiamo parlato dei risultati e delle prospettive dei giovani con Gresa Hasa, impegnata da anni nell’attivismo di base, co-fondatrice e caporedattrice della rivista femminista “Shota”
Quali ricadute nei Balcani occidentali dopo l’invasione russa dell’Ucraina? Quali scenari per il futuro di Serbia e Bosnia Erzegovina? Ne hanno discusso in un webinar – organizzato da OBCT e CeSPI - analisti, attivisti ed esperti d’area
Con l’invasione russa dell’Ucraina, una parte della società serba, tradizionalmente filo-russa, è scesa in piazza per protestare contro il Cremlino. Tra i primi manifestanti, molti cittadini russi, come Sasha Seregina, che abbiamo intervistato
Un sito, ma anche una piattaforma di discussione per parlare di Russia e dell'invasione dell'Ucraina da una prospettiva progressista. È "Posle" ("Dopo"), che raccoglie voci soprattutto da chi è stato costretto a lasciare il paese. Ne abbiamo parlato con Marina Simakova, intellettuale ed animatrice del progetto