Il 31 maggio 1992 le autorità serbo-bosniache di Prijedor imposero ai cittadini non-serbi di portare al braccio una fascia bianca. In migliaia vennero poi rinchiusi nei lager, più di 3mila uccisi. Dal 2013, ogni 31 maggio si tiene a Prijedor e in altre città europee come Trento, la "Giornata internazionale delle fasce bianche", per manifestare contro ogni discriminazione
Anche quest'anno, il 31 maggio, si scende in piazza a Trento per la "Giornata Internazionale delle fasce bianche". Per dire no a tutte le guerre, contro ogni discriminazione. Per ricordare chi, quel 31 maggio del 1992 a Prijedor in Bosnia Erzegovina, è stato obbligato a portare una fascia bianca al braccio e venne poi deportato e ucciso
ll 28 maggio il nostro Niccolò Caranti presenterà a Turku, in Finlandia, l’iniziativa che OBCT ha svolto nell’ambito del progetto AgainNeverAgain. Un resoconto
Il settimo dei racconti ispirati da un viaggio formativo nel cuore balcanico dell'Europa e non solo. L'Europa dopo la caduta del muro di Berlino, la deriva nazionalista e il declino del progetto europeo. Il passato che, in assenza di elaborazione, non passa. Di due piccoli luoghi di confine, così lontani eppure tanto vicini
È stato un weekend bipolare in Croazia. Da un lato la cancelliera tedesca Angela Merkel in vista a Zagabria a sostegno dell'HDZ si esprime contro il nazionalismo, dall'altro lo stesso giorno si è tenuta la consueta celebrazione di Bleiburg dove invece il nazionalismo è di casa
Con il summit di Berlino, tenutosi nella capitale tedesca alla fine di aprile, pare tramontata l’idea di uno scambio di territori tra Pristina e Belgrado. Restano in vigore i dazi sulle merci serbe e lo stallo dei negoziati
Nei bombardamenti della Nato sui Balcani nel 1995 e 1999 sono stati usati proiettili all'uranio impoverito (DU). Da allora sono 366 i militari italiani deceduti e 7.500 i malati, a seguito dell'esposizione al DU. E i civili? L'analisi di Nicole Corritore di OBCT (9 maggio 2019)
Update Required
To play the media you will need to either update your browser to a recent version or update your Flash plugin.
Regista di cinema e teatro, Dino Mustafić riflette sulla sua città Sarajevo, sull'assedio, sulla cultura della memoria e sulla possibilità che l'arte possa essere linguaggio comune
Due villaggi sul lato armeno del Nagorno Karabakh tra i più colpiti durante la Guerra dei quattro giorni dell'aprile 2016. Ora, non senza difficoltà, si assiste al rientro dei loro abitanti e alla ricostruzione. Reportage
Partito con grandi aspettative, il processo di dialogo tra Kosovo e Serbia mediato dall’UE è oggi al palo, dopo l’introduzione di tariffe doganali sui prodotti serbi da parte di Pristina e (finora) sterili proposte di scambi di territori
Esperto di Balcani ed Europa orientale, professore presso l'Università di Graz, Florian Bieber traccia un profilo dei rapporti tra Balcani e Unione europea, spiegando perché Bruxelles sostiene leader autoritari
Dopo la netta vittoria, ora a Volodymyr Zelensky spetta il compito di governare, data la natura semi-presidenziale dell'Ucraina. Compito non facile soprattutto fino alle politiche di ottobre: la maggioranza parlamentare resta in mano al presidente uscente Poroshenko
Revisionismo storico, memorie divise, il campo di concentramento di Jasenovac (Croazia) continua a far discutere e dividere le comunità della regione. Ivo Goldstein, noto storico croato, ci spiega il perché di un'annosa diatriba
Ivo Atlija è uno dei superstiti del massacro avvenuto a Briševo nel 1992 in Bosnia Erzegovina ed ha testimoniato in diversi processi tenutisi al Tribunale dell’Aja. Lo abbiamo intervistato
Centinaia di detenuti curdi nelle prigioni turche portano avanti uno sciopero della fame per chiedere la fine dell'isolamento del capo del PKK Abdullah Öcalan. Nonostante le gravi condizioni di molti detenuti, e ben sette suicidi, la loro protesta sembra oggi in un vicolo cieco
Fuggiti dalle loro terre in Kosovo nel 1999, per loro il Montenegro è stato un rifugio, prima di diventare un vicolo cieco, una trappola. Venti anni più tardi, non hanno ancora alcun diritto e sopravvivono come ombre amministrative, respinti da Pristina, Podgorica e Belgrado. Reportage
La piccola repubblica di Inguscezia, Caucaso del Nord, vive un momento di alta instabilità. E vi è il timore che nella regione scoppino violenze legate alle controversie sulle frontiere con le repubbliche vicine e rispetto alla potenziale unificazione con la Cecenia
Anche in Kosovo, come in molti paesi europei, sono state adottate misure per la de-radicalizzazione, in particolare, ma non esclusivamente, rivolte a chi è rientrato da fronti di guerra. Quali sono? E soprattutto, sono utili?
Dopo l'inizio dei bombardamenti della Nato, il 24 marzo 1999, centinaia di migliaia di albanesi del Kosovo vennero cacciati dalle loro case e molti si rifugiarono nei paesi vicini. In Macedonia, le condizioni di vita nel campo di Blace erano terribili. Un racconto
Dopo una lunga campagna elettorale si è svolto domenica scorsa il primo turno delle elezioni presidenziali in Ucraina. Nessuno dei candidati è riuscito a totalizzare più del 50% dei voti. Davanti è Volodymyr Zelensky. Un'analisi del voto
Frontiera, esuli, questioni identitarie. Parla di questo il libro di Aljoša Curavić, abile nel raccontare una sorta di psicopatologia identitaria e di frontiera attraverso i vari personaggi del romanzo
Negli ultimi anni l’industria della difesa serba è entrata in una fase di grande dinamismo. Seppure limitata dalla sua arretratezza tecnologica, sta attraversando un vero e proprio periodo di boom economico
Nel 2019 due tornate elettorali in Ucraina: presidenziali e politiche. Si inizia con il primo turno delle presidenziali, il 31 marzo prossimo, in un clima che purtroppo sembra ancorare il paese al suo turbolento passato
Ogni anno a Bleiburg, cittadina austriaca, vengono commemorati con una messa i collaborazionisti dei nazisti e i civili - in ritirata - uccisi dai partigiani nel maggio 1945. Quest’anno però la Chiesa austriaca ha detto stop
Ieri il MICT (Meccanismo residuale per i tribunali penali internazionali) ha condannato in appello all'ergastolo l'ex leader dei serbo bosniaci durante la guerra degli anni '90. Mentre Karadžić sconterà la pena in uno stato per ora sconosciuto, le sue idee purtroppo continuano a circolare
Intervista al collaboratore di OBCT Alfredo Sasso sulla condanna all'ergastolo del leader dei serbo-bosniaci, Radovan Karadžić, per crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio emessa oggi dalla corte d’appello del Meccanismo residuale per i tribunali penali internazionali (20 marzo 2019)
Update Required
To play the media you will need to either update your browser to a recent version or update your Flash plugin.