Alle ore 15.00 di oggi la corte d’appello del Meccanismo residuale per i tribunali penali internazionali (MICT) ha dichiarato l'ex leader dei serbo-bosniaci durante il conflitto in Bosnia Erzegovina Radovan Karadžić colpevole di genocidio e crimini contro l'umanità condannandolo al carcere a vita. La sentenza è stata emessa da una corte formata da 5 giudici e presieduta da Vagn Prüsse Joensen.
Nel 2017 il presidente della Serbia Aleksandar Vučić ha lanciato il "Dialogo interno sul Kosovo". Scopo? A parole consultare in senso inclusivo la società serba su potenziali soluzioni relative al Kosovo. Non è andata proprio così
Presto le donne cecene potranno usufruire di taxi guidati da donne e per sole donne. Un'iniziativa sponsorizzata da un fondo d'investimento arabo che ha provocato reazioni molto diverse tra loro
Cosa si prova a vivere in aree considerate merci di cambio? La questione dello scambio di territori tra Serbia e Kosovo vista da alcuni abitanti della zona. Reportage
In Croazia in questi mesi sono avvenuti numerosi casi di violenza contro le minoranze, razzismo, incitamento all'odio. E in alcuni casi hanno visto coinvolti minori, con gli adulti che, invece di difenderne i diritti e l'integrità, li utilizzano in modo strumentale
La Republika Srpska ha nominato due nuove commissioni internazionali il cui compito sarebbe quello di stabilire i crimini compiuti a Srebrenica e quelli compiuti contro la popolazione serba a Sarajevo. Un gruppo di accademici e vari analisti ne sottolineano gli intenti revisionisti
Ripartono le attività della Scuola di Pace di Senigallia dal titolo "R!soluzioni. Contare i conflitti, raccontare la pace". Tra i vari incontri previsti il 22 marzo Nicole Corritore di OBCT e Silvia Maraone di Ipsia proporranno una riflessione dal titolo “La rotta dei Balcani, sfida per l’Europa”
Un commento dai toni poetici e letterari sulla capitale della Bosnia Erzegovina, sulla sua capacità di rialzarsi e di ricominciare, sulla resilienza e sullo humor nero che la caratterizzano, ma anche sulla voglia di andarsene senza riuscirci
Il sesto di una serie di racconti che prendono spunto dal percorso formativo “Ex Jugoslavia, una guerra postmoderna. Viaggio nel cuore dell'Europa” realizzato nel settembre scorso dall'Istituto storico di Modena, un fiore che diviene una forma irrefrenabile di obiezione di coscienza a dispetto degli imprenditori della paura
Avviare iniziative con una regione non riconosciuta significa riconoscerne l'indipendenza? Per l'analista politico Thomas De Waal no, ed anzi isolare gli stati de facto porta ad esiti peggiori che non avviare relazioni con essi
Boulevard invaso dai manifestanti e assalto al Palazzo del Governo. L'escalation della manifestazione dell'opposizione albanese di centrodestra, tenutasi sabato scorso a Tirana, ha immediatamente fatto il giro della stampa locale e internazionale. Ma il governo socialista di Edi Rama sembra esserne già uscito indenne
Tre eventi che sono accaduti nei giorni scorsi nella capitale della Bosnia Erzegovina. Tre storie che danno la cifra di Sarajevo oggi, una città ancora sospesa tra gli strascichi del conflitto e il desiderio di uscirne
Campagne di disinformazione, pratiche discutibili sui social media, finanziamento occulto di campagne politiche e gruppi di lobby, hacking e fughe di notizie a orologeria. Le nostre democrazie sono fragili. È tempo di concentrarsi su nuove politiche e pratiche che possano mitigare questi rischi
Ervin Hladnik Milharčič, uno dei maggiori commentatori sloveni, è intervenuto nella trasmissione "I divergenti" di Radio Capodistria per parlare della polemica legata alla cerimonia solenne di Basovizza del 10 febbraio e alle parole di Tajani e Salvini
E' avvenuto in tutti i Balcani e sta avvenendo anche a Sarajevo: il consolidamento delle nuove memorie nazionali attraverso la sovrascrittura di nomi e riferimenti al passato socialista e jugoslavo
L’Unione europea e altri attori internazionali dovrebbero sostenere pazientemente le dinamiche positive emerse nel contesto degli stati de facto post-sovietici in questi ultimi mesi. In questo contesto, nuovi approcci di ricerca possono fornire spunti utili
Il 10 febbraio è il Giorno del Ricordo, istituito in memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo dei giuliano dalmati. Luisa Chiodi, direttrice di OBCT, è intervenuta alla trasmissione "Voci dal Mondo" accanto a Raoul Pupo, docente di storia contemporanea dell'università di Trieste (10 febbraio 2019)
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Reazioni contrastanti in Macedonia (del Nord) alla ratifica degli accordi di Prespa da parte greca. Il governo parla di occasione unica e investimento nel futuro, l'opposizione di accordo squilibrato e perdita di identità
"L'ho incontrata la prima volta al mercato di Markale nel centro di Sarajevo, nel febbraio 1992. Poi altre volte nel pieno dell'assedio. Un giorno mi ha detto il suo nome e mi ha dato una prima lezione". Un ricordo del fotoreporter e giornalista Mario Boccia
Nella città di Sarajevo sotto assedio da quasi due anni, il 5 febbraio 1994 morirono 68 persone e 142 rimasero ferite. Sono i numeri della prima strage di Markale, il mercato coperto del centro di Sarajevo.
Lo storico americano Max Bergholz racconta a BIRN come i massacri del 1941 nella città bosniaca di Kulen Vakuf dimostrano che gli sconvolgimenti causati dagli episodi di violenza possono trasformare identità e relazioni etniche
Il 28 gennaio 1994 tre giornalisti della Rai di Trieste, Marco Luchetta, Dario D'Angelo e Alessandro Ota erano arrivati Mostar est per realizzare un reportage sui bambini vittime della guerra in ex-Jugoslavia. Una granata li colpì davanti a un rifugio mentre intervenivano per salvare un bambino. Anche quest'anno si svolgerà a Mostar una commemorazione in loro ricordo.
Il pogrom degli ebrei belgradesi negli occhi e nelle parole di una bambina della stessa età di Anna Frank. Relly Alfandari e il suo libro autobiografico “ È stato solo un picnic”
I recenti incontri diplomatici tra Armenia e Azerbaijan aprono spiragli di fiducia nei progressi per la soluzione pacifica del conflitto in Nagorno Karabakh
Molte delle fosse comuni del conflitto degli anni '90 nell'area di Prijedor, in Bosnia Erzegovina, si trovano all'interno di complessi minerari. Che ora vengono progressivamente privatizzati senza alcuna garanzia di tutela nei confronti di questi luoghi della memoria. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Il parlamento di Skopje ha approvato la difficile scelta di cambiare il nome costituzionale del paese, che dopo la ratifica greca si chiamerà Macedonia del Nord. Il punto del nostro corrispondente
La prigione è senz’altro uno dei tòpoi letterari più importanti della letteratura turca del novecento. Indagato anche in "Non rivedrò più il mondo", inno all'immaginazione, alla forza della mente, al potere di trascendenza dai confini corporali
Il 2018 è stato l’anno in cui la posizione diplomatica della Serbia si è indebolita sia rispetto ai suoi vicini che alle potenze internazionali. Soprattutto rispetto alla normalizzazione delle relazioni con Pristina