Il paese versa in una grave crisi sociale ed economica, con ritardi nei pagamenti degli stipendi pubblici e aumento vertiginoso della cifra dei disoccupati. La classe politica bosniaca tuttavia, in entrambe le entità, è interessata solamente ad una serie infinita di rimpasti e scambi di poltrone
Il primo luglio la Croazia diventerà il ventottesimo paese membro dell'Unione Europea. Mentre Zagabria sta lavorando per presentarsi preparata all'esame, la Bosnia Erzegovina rischia di essere gravemente danneggiata dall'ingresso nel mercato unico europeo di uno tra i suoi più importanti partner commerciali
Il governo di Saakashvili per sostenere gli investimenti aveva ridotto al minimo i diritti dei lavoratori. Con l'arrivo del nuovo governo e a seguito di un'ondata di scioperi si è avviato in Georgia un intenso dibattito sulla riforma del diritto del lavoro nel paese
Francesco Martino, giornalista di Obc, intervistato da Radio Radicale sulla situazione sociale e politica in Bulgaria. Una crisi istituzionale, ma anche sociale, dopo le dure proteste di piazza che hanno portato alle dimissioni del premier Boyko Borisov e del suo governo di centrodestra (28 febbraio 2013)
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A inizio febbraio il settimanale britannico Economist ha proposto ai suoi lettori un quesito semplice, quanto stuzzicante: quanto tempo deve sudare un lavoratore medio, in vari paesi del pianeta, per guadagnare (esentasse) un milione di dollari?
La Romania, in accordo con Fmi, UE e Banca Mondiale, si appresta a privatizzare i "gioielli di famiglia". Tra le grandi aziende statali ci sono la Transgaz, la Romgaz, la compagnia ferroviaria CFR Marfa e le Poste romene. L'ala liberale della coalizione di governo, però, si oppone a questo accordo e alle nuove misure di austerità
A cinque anni dalla dichiarazione di indipendenza il Kosovo presenta una drammatica situazione economica. Disoccupazione, scarsi investimenti esteri, assenza di pmi e alto tasso di corruzione. Un’analisi
Gli ultimi dati sulle rimesse di chi emigra per lavoro dalla Moldavia parlano chiaro: due terzi delle rimesse arrivano dalla Russia, solo una piccola parte dall’UE.
A causa della crisi economica, centinaia di medici lasciano la Grecia. Non più solo giovani neolaureati che partono per completare la propria preparazione in scuole di specializzazione, ma ginecologi, cardiologi e pediatri già formati, in cerca di nuove occasioni di lavoro soprattutto in Germania, ma anche Regno Unito, Arabia Saudita Dubai e Qatar
Nonostante la crisi mondiale i suoi passeggeri sono in continua crescita. E quest'ultima sembra non arrestarsi per il 2013. E' l'aeroporto Nikola Tesla, di Belgrado. Che può puntare ad essere punto di riferimento regionale e contare su una capitale sempre più in ascesa
Più di 82mila giovani tra i 20 e i 34 anni in Macedonia sono disoccupati, e la maggior parte di loro vive con mamma e papà. Questi i dati dell'ultimo studio dell'Agenzia del Lavoro di Skopje, riportati in tono allarmato dal settimanale economico Kapital, che titola "Hotel mamma".
Recenti sondaggi di opinione hanno portato alla luce un certo ristagno nel gradimento politico della Coalizione della Sinistra Radicale (SYRIZA), partito in grado di raggiungere il 26,89% delle preferenze alle politiche del giugno 2012, arrivando sfiorare una storica vittoria elettorale ai danni della destra di Nuova democrazia.
Negli ultimi anni l'interesse della Turchia verso il Continente nero è cresciuto rapidamente. Un interesse multidimensionale, fatto di imprenditoria, diplomazia, logistica, educazione, intervento sociale e filantropia. Anche le aspettative africane nei confronti di Ankara sono oggi estremamente alte, come dimostra il caso Somalia
Alcune banche occidentali controllano il mercato del credito nei paesi dei Balcani. E non hanno nessuna intenzione di lasciare la regione, nonostante la crisi. Perché l'Europa del sud est è per molti versi una “gallina dalle uova d'oro”
L’ultimo meeting dell’Eurogruppo a Bruxelles lunedì 21 gennaio non ha prodotto un accordo definitivo tra il governo della Repubblica di Cipro e la troika (UE, BCE, FMI) sul salvataggio dell’economia cipriota. Il confronto è rinviato a metà marzo, dopo le elezioni presidenziali e la formazione di un nuovo governo. Un approfondimento
L'inizio del 2013 in Grecia è stato segnato da una serie di attentati e intimidazioni violente, dirette alla politica ma anche a giornalisti accusati di essere "conniventi" col sistema. Violenze che vanno ad aggiungersi a quelle, ormai quotidiane, degli attivisti di "Alba dorata" contro gli stranieri. Un clima catturato dal noto giallista Petros Markaris nel suo ultimo romanzo
Il primo referendum della Bulgaria democratica, in cui i cittadini dovevano esprimersi sul futuro dell'energia nucleare (ma soprattutto su quello del progetto della centrale di Belene) non ha raggiunto il quorum. La questione torna in parlamento, mentre tutti i partiti cantano vittoria. Il progetto resta in sospeso, come il futuro degli strumenti di democrazia diretta nel paese
Con una scarna dichiarazione al New York Times, lo scorso 10 gennaio, la direzione del fondo d'investimento statunitense “Albright Capital Management” ha reso noto il proprio ritiro dalla gara di privatizzazione della PTK, società di telefonia pubblica kosovara.
Dove è finita la sua proverbiale tranquillità mitteleuropea? Da settimane la Slovenia scende in piazza e il prossimo 23 gennaio è in programma lo sciopero del settore pubblico. Un commento
A breve a Bucarest i funzionari delle principali organizzazioni finanziarie mondiali per controllarne i conti. Dal 2009 ad oggi la Romania ha sottoscritto accordi di prestiti per un valore superiore ai 25 miliardi di euro. Accordi definiti dall'attuale premier Ponta un "suicidio nazionale". Che atteggiamento assumerà ora che è al governo?
In Serbia vi è chi è ottimista sul futuro economico del paese. E' il ministro per l'Economia e le Finanze Mlađan Dinkić, secondo il quale occorre sì tenere come punto fermo la presenza delle grandi multinazionali ma creando loro attorno distretti di piccole e medie imprese
Un progetto faraonico, e per molti semplicemente folle: deviare il corso del fiume Acheloos, e farlo sfociare nell'Egeo, invece che nello Ionio, con l'obiettivo di irrigare le coltivazioni di mais e cotone della Tessaglia. Dopo le resistenze di Consiglio di Stato greco, UE e ambientalisti, sembrava messo definitivamente nel cassetto. Ora, invece, complice la crisi, torna di grande attualità
Stretto tra le proteste di piazza e le pressioni dei mercati, il governo di Janez Janša supera il tentativo dell'opposizione di sfiduciare il ministro dell'Interno, vara la riforma previdenziale, la legge che istituisce la "Bad bank" e quella sulla creazione di una holding per gestire le aziende statali. Il tutto grazie alla decisione della Corte costituzionale che boccia le iniziative referendarie su queste due leggi. Cala lo spread sloveno, sale il malumore dei manifestanti
A dicembre i bilanci del governo di Sarajevo e delle due Entità sono stati approvati dai rispettivi parlamenti, all'insegna delle riduzioni di spesa. L'austerità bosniaca, tuttavia, non convince le parti sociali e non contribuisce allo sviluppo dell'economia del paese
È l’uomo più ricco della Serbia ed uno dei più potenti. Fino a pochi giorni fa Miroslav Mišković sembrava un intoccabile, oggi è agli arresti e sotto indagine della magistratura per privatizzazioni sospette
Anni di austerity? Tagli e crisi economica? In Romania la crisi è profonda. Ma presso la sede del parlamento nessuno se ne accorge. A seguito delle recenti elezioni politiche il numero dei parlamentari sale infatti da 470 a 588
Il ministro delle Finanze cipriota Vasos Shiarly ha paragonato l'attuale crisi economica del paese alla situazione creatasi nel 1974 in seguito all'invasione turca.
Una calca di anziani, per ricevere qualche chilo pasta e zucchero. E' accaduto a Sibiu, in Romania. Le immagini hanno fatto il giro del paese e hanno fatto discutere di povertà. Intanto il prossimo 9 dicembre si vota per le politiche
Sempre più spesso, quando si parla di privatizzazioni in Serbia, le si accosta a corruzione e malaffare. Un processo iniziato sul finire degli anni '80 e che ha coivolto centinaia di migliaia di lavoratori. Ma del quale mai si occupa la società civile. Ne parliamo con Ivan Zlatić, attivista del Movimento per la libertà