La popolazione azera dell'Armenia è gradualmente scomparsa nel corso del XX secolo: non sono però finite le rivendicazioni di Baku e degli esuli, che sognano di tornare in quello che chiamano "Azerbaijan occidentale". Seconda parte del nostro dossier
l’11 e 12 luglio, un centinaio di attivisti e attiviste di tutta Italia saranno di nuovo a Kyiv per proseguire il lavoro e chiedere con forza al governo italiano e alle istituzioni europee di dare finalmente forma ai Corpi Civili di Pace, nell'ambito dell'undicesima missione del Movimento Europeo di Azione Nonviolenta
Un mini dossier in tre puntate per rendere conto delle popolazioni colpite dai conflitti per il Nagorno Karabkah e che sono sfollate dalle aree che abitavano, anche se non coinvolte direttamente nei combattimenti. Prima puntata
Nel luglio del 2022, decine di prigionieri di guerra ucraini appartenenti al reggimento Azov sono morti nell'esplosione della struttura carceraria di Olenivka, nell'oblast' di Donec'k. Un caso di probabile crimine di guerra ancora non chiarito, nonostante le pressioni dei familiari
Nel preambolo dell'attuale costituzione armena si parla di riunificazione col Nagorno Karabakh: l'Azerbaijan insiste perché venga modificata, il premier armeno Pashinyan prende tempo, e l'impasse continua a pesare sulla possibile normalizzazione delle relazioni tra Baku e Yerevan
Sono tre i fronti su cui la Georgia è impegnata nel conflitto in Ucraina: la partecipazione alle Conferenze per la ricostruzione dell’Ucraina, l’attività diplomatica della presidente Zourabishvili e i combattenti della Legione Georgiana dal 2014 al fianco dell’esercito ucraino
Aleksandr Kabanov, poeta, traduttore, editore e attivista originario di Cherson, di cui è stata pubblicata in italiano la raccolta Nella lingua del nemico (Interlinea, 2022), ci racconta come si sta formando la cultura ucraina al tempo della guerra
Decine di migliaia di persone sono fuggite l'anno scorso in Armenia dal Nagorno Karabakh, riconquistato con le armi dall'Azerbaijan: in molti chiedono oggi la cittadinanza armena, per poter ricominciare a ricostruirsi una vita
Un'indagine di BIRN e Haaretz ha identificato sei voli militari israeliani da Belgrado a Be’er Sheva quest'anno, con esportazioni di armi serbe verso Israele per 15,7 milioni di euro. Armi che rischiano di essere utilizzate per violare il diritto umanitario internazionale a Gaza
Dal 2004 si svolge la Marcia della pace, un cammino di tre giorni per ricordare i morti nel genocidio del luglio del 1995 a Srebrenica, percorrendo a ritroso i 100 km che percorsero coloro che tentarono la fuga e lungo i quali in migliaia vennero uccisi. Da anni partecipano migliaia di persone di diversi paesi della regione e del mondo. Iscrizioni aperte fino al 1° luglio
Un'analisi dei contenuti diffusi dalla principale agenzia di stampa e stazione televisiva della Transnistria mostra quanto insistentemente i media locali parlino di una regione “sotto assedio”. L'espressione è eccessivamente drammatica, ma Chișinău dovrebbe fare di più per dissipare le preoccupazioni concrete dei residenti delle aree controllate da Tiraspol
A oltre trent'anni dall'assedio Vukovar appare come una bella città di provincia, con quasi tutti gli edifici del centro ristrutturati, compresa la torre simbolo della città, oggi un museo. Le divisioni però rimangono e in molti hanno ormai abbandonato la città
Incrinati con la guerra per il Nagorno Karabakh, i rapporti tra Azerbaijan e Francia si sono ulteriormente deteriorati dopo la rinnovata cooperazione militare tra Armenia e Francia. E ora Parigi accusa Baku di approfittare della crisi in Nuova Caledonia per interferire negli affari francesi
Anche se le proteste contro la delimitazione e la demarcazione dei confini avevano iniziato a scemare nelle ultime settimane, piccoli atti di disobbedienza civile potrebbero aver dato nuovo slancio al movimento guidato dall'arcivescovo ribelle che chiede le dimissioni del Primo Ministro
Il 29 maggio 1993 un convoglio di aiuti umanitari parte da Brescia diretto alle città di Vitez e Zavidovići. Ci sono Sergio Lana, Guido Puletti, Fabio Moreni, Agostino Zanotti e Christian Penocchio. Il convoglio viene assalito nei pressi di Gornji Vakuf, in Bosnia centrale. Guido, Fabio e Sergio vengono uccisi da una unità paramilitare bosniaca
Anche quest'anno Trento commemora la Giornata Internazionale delle fasce bianche per ricordare quanto avvenuto in Bosnia Erzegovina negli anni '90. L'appuntamento presso il Cortile interno di Palazzo Thun si tiene in parallelo alla commemorazione a Prijedor e in altre città d'Europa
Con le armi e i cannoni che non tacciono, parlare di dialogo e riconciliazione oggi in Ucraina, e soprattutto in Donbas, è un'impresa al limite dell'impossibile. Eppure, c'è chi non ha smesso di immaginare faticosamente, dolorosamente, un possibile futuro
L'Assemblea generale dell'Onu ha votato la risoluzione che istituisce la Giornata internazionale in memoria del genocidio avvenuto l'11 luglio 1995 a Srebrenica. Iniziativa contestata da Serbia e Russia, ma anche dalla Republika Srpska di Bosnia, come racconta Massimo Moratti, corrispondente da Belgrado di OBCT, a Radio InBlu (24 maggio 2024)
Update Required
To play the media you will need to either update your browser to a recent version or update your Flash plugin.
Bosnia Erzegovina, 11 luglio: l'Assemblea Generale dell'Onu dichiara questa data Giornata internazionale del ricordo del genocidio di Srebrenica avvenuto nel 1995. Una risoluzione fortemente osteggiata dalla Serbia, come racconta Massimo Moratti, corrispondente di OBCT da Belgrado (25 maggio 2024)
Update Required
To play the media you will need to either update your browser to a recent version or update your Flash plugin.
A seguito della storica decisione di Yerevan e Baku di delimitare parte del confine tra Armenia e Azerbaijan, gli sforzi verso un accordo per normalizzare le relazioni proseguono nonostante le proteste anti-Pashinyan
L'Abkhazia, avamposto di Mosca nel Caucaso meridionale, affacciata sul mar Nero, è fondamentale nel quadro della sicurezza della Russia. E non a caso Mosca sta investendo pesantemente nelle infrastrutture costiere abkhaze, così come nell'aeroporto di Sukhumi
Con la sua visita a Washington il presidente romeno Klaus Iohannis ha riaffermato la centralità della NATO nella politica di sicurezza del paese e dell'area del Mar Nero, confermando anche la disponibilità di Bucarest a fornire nuovi aiuti militari all'Ucraina
Le auto-proclamate repubbliche di Donec’k e Luhans’k sono state spesso dipinte come indipendenti, ma era proprio così? Cosa accadeva in quei territori negli otto anni che hanno preceduto l'invasione russa su larga scala del febbraio 2022?
Il primo Moldova Reintegration Forum ha fornito un’occasione per discutere di alcune questioni che per anni hanno plasmato il conflitto con la Transnistria. In un contesto regionale in costante cambiamento, le vecchie questioni riemergono però sotto una luce diversa, aprendo delle opportunità per andare avanti
L’Armenia va avanti con la demarcazione e la restituzione dei villaggi azeri. Nonostante l’esultazione dei leader dei rispettivi paesi per una pace più vicina, il processo in corso non è certo privo di problemi
In Kosovo migliaia di persone sono rimaste vittime di violenza sessuale durante la guerra: oggi le istituzioni di Pristina le riconoscono come vittime civili del conflitto, ma per molti parlare del trauma che hanno subito rimane un ostacolo insormontabile
I tentativi di risolvere pacificamente il conflitto del Donbas, sfociati negli accordi di Minsk, non hanno mai veramente funzionato, perché semplificavano la violenza in atto come presunto "scontro etnico" tra ucraini e russi, realtà smentita da una realtà molto più complessa
Da tempo i rapporti tra Mosca e Yerevan sono sempre più tesi e sono ulteriormente peggiorati con la disfatta in Karabakh dello scorso settembre. Il primo ministro armeno Pashinyan cerca di allentare l’influenza russa, mentre il Cremlino cerca di delegittimarlo
Durante una recente intervista dal vivo, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha lasciato intendere che il lungo e difficile processo di demarcazione del confine con l’Azerbaijan potrebbe essere pronto per iniziare. Un processo che porta però con sé rischi sostanziali sia a livello regionale che nazionale
La guerra del Donbas nasce dalla decisione di Mosca di sfruttare le divisioni della società ucraina intensificatesi col Maidan, ma anche dalla scarsa propensione della classe politica ucraina ad affrontare le esigenze profonde di una buona fetta di popolazione residente nella regione