Con l'attacco dell'Azerbaijan al Nagorno Karabakh dello scorso settembre, gli oltre 100mila residenti armeni della regione si sono rifugiati in Armenia. In molti vorrebbero fare ritorno alle proprie abitazioni, ma la coabitazione delle due etnie è per il momento ancora una chimera
Un recente convegno online ha fatto il punto sulla carenze nella costituzione della Bosnia Erzegovina in fatto di parità di genere. Ne abbiamo parlato con Željka Umićević, coordinatrice dell'evento organizzato dall'Iniziativa Donne Cittadine per la Riforma Costituzionale
Mentre la comunità internazionale si trova ad affrontare la sfida di far arrivare aiuti umanitari a Gaza nonostante le restrizioni in vigore, Cipro ha proposto la creazione di un corridoio marittimo per raggiungere i civili in difficoltà. L'UE è a favore, ma le difficoltà non mancano
La fotoreporter Mariam Nikuradze, collaboratrice di OC Media, da quattordici anni segue le proteste nel centrale viale Rustaveli a Tbilisi, dove ha sede anche il parlamento georgiano, documentando la discesa della Georgia nell’autoritarismo
Dopo l'attacco all'Ucraina le violazioni dei diritti umani in Russia sono aumentate, come rileva il rapporto delle Nazioni Unite 2023. Tuttavia, secondo il documento, anche prima della guerra si riscontravano gravi violazioni dei diritti umani
"Viviamo in un’epoca in cui, purtroppo, i diritti umani vengono sempre più spesso calpestati a livello globale, e si dimentica che la tutela dei diritti fondamentali è un obbligo degli stati". Intervista con la ombudswoman croata Tena Šimonović Einwalter
Con la guerra lampo dello scorso settembre, il Nagorno Karabakh armeno ha cessato di esistere, e decine di migliaia di persone l'hanno abbandonato in tutta fretta per trasferirsi in Armenia, dove li aspetta un futuro pieno di incertezza
Il sistema di libera circolazione di Schengen viene sempre più spesso messo in crisi da sospensioni applicate da alcuni stati membri chiamando in causa la necessità di contrastare le migrazioni, spesso senza il riscontro dei numeri. La situazione in Croazia e Slovenia
La rete RiVolti ai Balcani denuncia che i controlli reintrodotti ai confini tra Italia e Slovenia dopo gli attacchi di Hamas non hanno come reale scopo il contrasto alla minaccia terroristica, misura che è noto essere totalmente inefficace, quanto tentare di dar parvenza di (non) legittimità a riammissioni e respingimenti. Se ne parla il 9 novembre in un webinar, in cui verrà fatto il quadro della situazione lungo la rotta balcanica
In Bulgaria il movimento femminista è più vivo che mai, nonostante il governo si sia opposto alla ratifica della Convenzione di Istanbul. Proprio il dibattito sulla Convenzione ha aperto la strada ad una visione intersezionale delle lotte: dai diritti sociali e sindacali, alle questioni LGBT+. Intervista con la sociologa Lea Vajsova
Ora che l’esodo di praticamente tutta la popolazione del Nagorno Karabakh è terminato, molti di quelli che sono costretti a rifarsi una vita ricominciando da zero riflettono su cosa – e chi – hanno lasciato indietro
Attiviste femministe, ricercatrici e ong raccontano come la violenza di genere sia uno dei problemi più urgenti che le donne devono affrontare in Romania. Dal 2000 il movimento femminista ha ottenuto diversi risultati, ma la lotta per una società paritaria è una strada costellata di sfide
Il prestigioso Antalya Golden Orange Film Festival non avrà luogo quest'anno. La ragione? La controversa decisione di escludere il documentario “Il Decreto”, che tratta un argomento tabù: le conseguenze della repressione seguita al fallito colpo di stato anti-Erdoğan del 2016
Oggi, a Sarajevo, Banja Luka, Mostar, Tuzla, Gradačac, Zenica Lukavac e Bijeljina, cittadine e cittadini scenderanno in piazza a protestare e dire “Basta!” ai femminicidi, alla violenza sulle donne e sulle minori, e chiedere alle istituzioni misure concrete a tutela delle vittime.
La settimana scorsa, oltre 100mila armeni provenienti dal Nagorno Karabakh sono sfollati in Armenia mentre le autorità de facto scioglievano l’entità. Nel frattempo, gli sfollati affrontano le sfide dell’integrazione in Armenia e, forse per alcuni, di un possibile ritorno in Azerbaijan
In attesa di attraversare il confine tra Serbia e Ungheria, la maggior parte dei rifugiati vive in campi informali fatti di tende e rifugi di fortuna nelle cosiddette “giungle” nel cuore della foresta. In migliaia tentano l'attraversamento verso l'UE, in gergo il "game", cercando di sfuggire alla violenza della polizia. Un reportage
Potrebbe essere la sceneggiatura di un thriller psicologico e invece quella che segue è la storia vera del giovane giornalista investigativo Stavros Malichudis, il quale è diventato involontariamente uno dei protagonisti del Watergate greco sulle intercettazioni. I suoi servizi, che gli sono valsi premi internazionali, vertevano sui rifugiati
Dopo anni di apatia, la società civile albanese si sta riattivando su diversi fronti, dalle proteste per la conservazione delle aree verdi urbane a quelle per migliori condizioni economiche e dignità sul lavoro. Un’intervista all’attivista Ervin Goci
Le “sultane della rete”, la squadra nazionale di volleyball femminile turca, hanno vinto a inizio settembre il campionato europeo, confermandosi leader a livello mondiale. La vittoria, però, ha riacceso in patria le divisioni su diritti e identità delle minoranze sessuali
Nel 2022, secondo il Comitato Helsinki bulgaro, sul confine bulgaro-turco sono stati registrati almeno 5270 “push-back”, respingimenti illegali di migranti che tentavano di entrare in Bulgaria dalla vicina Turchia.
Su pressione dell’UE, la Serbia ha cambiato le regole sui visti per impedire ai cittadini indiani di utilizzarla come paese di transito. Lungi dal fermare i migranti, avvertono però gli esperti, questo non farà altro che alimentare il traffico di esseri umani
Dall'ultimo rapporto della Confederazione internazionale dei sindacati emerge una preoccupante erosione dei diritti e delle tutele dei lavoratori a livello mondiale. Mario Reljanović, giurista e direttore del Centro per il lavoro dignitoso, fa il punto della situazione in Serbia e in Europa
Nella sua recente sentenza, la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo (CEDU) ha dichiarato la Bosnia ed Erzegovina responsabile di discriminazione e violazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo
Aperto il bando della II edizione del Master in Diritto e Politiche delle Migrazioni promosso dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, dalla Facoltà di Giurisprudenza e dal Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell'Università di Trento per il prossimo anno accademico
Nel libro Coming in. Sexual Politics and EU Accession in Serbia, Koen Slootmaeckers spiega come le tensioni tra la politica nazionalista della Serbia e il suo impegno verso l’europeizzazione si siano risolte in un approccio utilitaristico ai diritti LGBT. L'autore offre inoltre un riesame critico dell’europeizzazione dei diritti LGBT e del processo di allargamento dell’UE
Secondo esperti legali e attivisti per i diritti umani, è necessario riformulare il codice penale albanese per eliminare la differenziazione tra eterosessuale e omosessuale nel trattamento dei crimini sessuali
A fine luglio il parlamento della Federazione BiH ha approvato la nuova legge sulle vittime civili di guerra. Una grande vittoria per i figli dimenticati della guerra che per trent’anni hanno lottato per ottenere visibilità e riconoscimento dei propri diritti
Il Tribunale di Roma ha riconosciuto l’illegittimità del respingimento di un minorenne afgano e richiedente asilo dal porto di Brindisi in Grecia. Ha ordinato alle autorità di consentire il suo ingresso in Italia, eventualmente attraverso il rilascio un visto per motivi umanitari. Un risultato raggiunto grazie a realtà della società civile
Le migliaia di braccianti romene e bulgare che lavorano nei campi di Italia, Spagna e Germania devono separarsi dai figli per mesi. La lontananza e la “maternità delegata” segnano i figli per sempre
Vittime contro vittime, dolore contro dolore. Una prassi consolidata nelle guerre di dissoluzione della Jugoslavia, riproposta di recente con la commemorazione a Prijedor delle vittime serbe dell’operazione Oluja. Commento