Il centro di ricerca ESI, ha da poco pubblicato un paper sulle riforme costituzionali in Bosnia Erzegovina. Si invita l'Alto Rappresentante a non imporle dall'alto ma lasciare che siano le autorità bosniache ad arrivare ad un accordo. A cura di Davide Sighele
E' iniziata la primavera e molti dei cittadini di Srebrenica stanno facendo ritorno a casa. 480 le famiglie rientranti, in una situazione spesso precaria dove lavoro e casa non sono assicurati.
Il 13 marzo a Bruxelles si sono raccolte le "intenzioni di donazione" da parte di governi ed organizzazioni internazionali a favore della Macedonia. Riportiamo le reazioni dei media macedoni ai risultati raggiunti dalla Conferenza dei donatori.
Non è la storia di una rapida e felice carriera, di doti manageriali sconosciute o poco sfruttate e rivelatesi in poco tempo. Sembra più un fumetto satirico intriso del degenerare dell'economia serba.
Concluso il progetto di ristrutturazione di dieci unità abitative a favore di profughi a Ljubja, RS. Possibile grazie alla cooperazione tra la città di Trento e quella di Prijedor. Domani l'inaugurazione.
Arrivata la conferma della partecipazione di Romano Prodi alle giornate di Sarajevo. Il presidente della Commissione europea si impegna in prima persona a favore dell'integrazione rapida dei Balcani in Europa.
Un nostro commento alle proposte di FMI e Banca Mondiale per ridurre la povertà in Albania. Il nuovo orientamento sociale di WB e IMF: vero ripensamento o "copertura ideologica" del neoliberismo?
Gianfranco Bettin, in un articolo pubblicato per Il Manifesto (19 marzo), presenta il nuovo libro di Aldo Bonomi. "... il rendiconto di un'esperienza ... una chiara coscienza delle possibili alternative, delle vie ragionevoli e costruttive...".
A quasi sette anni dalla firma degli Accordi di Dayton in Bosnia Erzegovina molte famiglie continuano a vivere nei centri collettivi. Ora il governo del cantone di Tuzla annuncia la prossima chiusura di tre di questi centri.
Dopo aver riportato la cronaca dell'uccisione dei sette presunti terroristi in Macedonia in un articolo precedente, continuiamo a seguire la vicenda traducendo alcuni estratti di un articolo di Zeljko Bajic, dell'AIM di Skopje.
In Serbia ferrovie quasi bloccate. alla base degli scioperi rivendicazioni salariali. Intanto la Bei ha annunciato un prestito a Serbia e Montenegro per l'ammodernamento delle rispettive tratte ferroviarie.
Continua il braccio di ferro tra la coalizione dei serbi di Kossovo Povrtak e l'UNMIK. "Per entrare nel governo vogliamo un ministero sul ritorno". Ma secondo l'amministrazione internazionale il numero dei ministeri non varierà.
La difficile vita di chi distribuisce film in Bosnia-Erzegovina: il 99% delle videoteche vendono ed affittano infatti copie piratate. E le autorità bosniache sembrano non accorgersene.
Gli scolari e gli studenti che appartengono alle minoranze potranno optare tra un curriculum standard ed uno particolare per il loro gruppo nazionale d'appartenenza. E' previsto da un accordo raggiunto tra i ministri dell'educazione di RS e Federazione.
C'è chi ritiene la recente approvazione della legge sull'amnistia in Macedonia una pericolosa crepa nello stato di diritto. Altri, e tra questi il leader politico dell'ex UCK, Ali Ahmeti, un'opportunità per aumentare la mutua fiducia tra le due comunità.
Drazen Budisa ritorna alla guida dell'HSLS e subito mette in dubbio il governo. In Croazia si cammina sul sottile equilibrio tra compromesso possibile ed elezioni anticipate.
Nell'ottica di una riforma delle forze armate in Bosnia Erzegovina l'OSCE ha richiesto alla Republika Srpska di ridurre le proprie spese militari. Previsti gruppi di studio per risolvere i problemi sociali legati al ridimensionamento delle forze armate.
Da oramai molti anni l'associazione Emmaus opera in Bosnia e Croazia. Ora, con il nuovo partenariato da poco realizzato con l'Osservatorio si aprono le strade per una proficua collaborazione.
Raggiunto un accordo che regola le nuove relazioni tra Serbia e Montenegro. Il presidenti Kostunica e Djukanovic si dichiarano soddisfatti. Secondo Solana un passo avanti verso la stabilità nei Balcani.