Una comunità Rom del nord della Croazia ha citato a giudizio le autorità croate responsabili dell'istruzione per favoreggiamento della segregazione razziale dei loro figli nelle scuole elementari.
L'Osservatorio sui Balcani, in collaborazione con il Consorzio Pluriverso organizza per il prossimo 3 maggio a Civitas, Padova, un seminario di confronto tra esperienze di sostegno allo sviluppo locale nel sud est Europa.
Dal maggio del 2000 è nata un'avventura di scambi scolastici tra Piemonte e Bosnia. In questo contesto sono stati promossi tre seminari. Ora la pubblicazione degli atti.
Il quotidiano kossovaro in lingua albanese Bota Sot ha intervistato nei giorni scorsi Claudio Taffuri, a capo di un ufficio di rappresentanza che il Governo italiano ha aperto a Pristina. Ne riportiamo la traduzione.
Il 17 aprile il parlamento federale jugoslavo ha approvato una nuova legge di cooperazione con il TPI. Le autorità jugoslave, lo stesso giorno, hanno concesso agli indiziati tre giorni per consegnarsi alla giustizia. Fino ad ora con scarsi risultati.
L'autonomia regionale della Vojvodina rimane una questione aperta. La legge sull'autonomia delle province non è ancora stata implementata e necessita di una sua interpretazione. Recentemente il presidente dei Riformisti della Vojvodina, Miodrag Isakov, ha dichiarato che per il momento nessuna autorità è stata trasferita alla provincia. Nell'intervista che segue il presidente del "Centro per il Regionalismo" di Novi Sad, intervistato da Ada sostaric, fornisce alcune riflessioni interessanti sulla legge che consentirebbe una maggiore "de-concentrazione" del potere e sulla legge che garantirebbe l'autonomia del governo locale.
Pubblichiamo l'articolo che il nostro corrispondente dalla Macedonia, Dejan Georgievski, ha scritto come contributo al Rapporto dell'Osservatorio internazionale sulla libertà di informazione.
Un progetto di riconversione nel cuore di Sarajevo. La caserma "Maresciallo Tito" sarà trasformata in campus universitario. Un progetto impegnativo che molti si augurano possa dare avvio ad una riforma dell'intero sistema universitario del paese.
Già nel gennaio scorso 10.000 dipendenti delle quattro imprese statali macedoni con le maggiori perdite erano scesi in piazza occupando le principali vie di comunicazione del paese. Nei giorni scorsi altri 5000 si sono ritrovati davanti al parlamento.
Sono aperte le iscrizioni ad un corso di formazione organizzato dall'Osservatorio sui Balcani. Per dar luogo ad una riflessione critica sugli interventi nei Balcani e fornire strumenti interpretativi che possano guidare l'azione sul campo.
L'ICS (Italian Consortium of Solidarity) lavora nella Repubblica Federale di Serbia e Montenegro realizzando attività di assistenza umanitaria, di solidarietà internazionale e di sostegno alla società civile locale. Cerca ora dei volontari.
Il numero di matrimoni misti è stato spesso nella ex-Jugoslavia simbolo della convivenza. Ed i matrimoni misti sono stati le prime vittime del nazionalismo. Ora però, in alcune città della Bosnia, sembra l'amore possa andare "oltre i confini".
L'Albania ha un forte deficit di produzione energetica, aggravata dalle crisi idriche che hanno rallentato l'attività delle centrali idroelettriche. L'energia viene allora acquistata dall'estero ma ombre di corruzione s'allungano sulla dirigenza albanese.
Mitrovica la città divisa. In mezzo un ponte, sul fiume Ibar, scenario di molti scontri tra dimostranti albanesi, dimostranti serbi e forze di interposizione internazionali. E' avvenuto di nuovo la settimana scorsa ed in città si respira tensione.
L'introduzione di Pino Rea al nuovo Rapporto dell'Osservatorio internazionale sulla libertà di informazione dal titolo "Giornalisti e media tra orrori e speranze. L'informazione nelle repubbliche della ex-Jugoslavia 1990-2001".
La sicurezza a Srebrenica doveva essere garantita dal contingente olandese dell'UNPROFOR. Non è stato così e nel luglio del 1995 i serbobosniaci hanno conquistato l'enclave massacrando 7500 civili. Ora emergono nuove responsabilità.
Anche la redazione dell'Osservatorio sui Balcani aderisce allo sciopero generale del 16 aprile, e per un giorno il sito non sarà aggiornato.
Abbiamo dato la nostra adesione non solo per la difesa degli attuali diritti dei lavoratori, ma anche per segnalare il bisogno di regole efficaci per le nuove forme del lavoro. Forme che ormai coprono la stragrande maggioranza dei contratti di lavoro anche nel mondo delle ong e delle associazioni di solidarietà internazionale.
Segno questo della libertà e dell'umanità di questi lavori, ma in certi casi anche - temiamo - di precarietà e scarsa tutela. A fronte, peraltro, di fasce di "esperti internazionali" privilegiati e iper-pagati. Scioperiamo dunque per regole e tutele per tutti, maggiore equità nelle condizioni d'impiego, sostenibilità umana del lavoro. In Italia come nei Balcani, naturalmente.
Nei ricordi dei risparmiatori albanesi è ben impressa la tragica vicenda delle piramidi finanziarie nelle quali persero in modo sciagurato più di un miliardo di dollari. Ora bastano alcune voci per far correre i cittadini a prelevare i propri depositi.