Per strada e in mezzo alla folla, i reporter sono ancora più vulnerabili e recenti episodi di violenza hanno colpito i giornalisti in tutta Europa: sia i manifestanti sia le forze dell'ordine si scagliano contro chi fa il proprio lavoro. Insieme ai partner del Media Freedom Rapid Response, OBCT denuncia tali violazioni e chiede ai governi di tutelare gli operatori dei media
Il 3 maggio è la giornata mondiale per la libertà di stampa. Per Articolo 21 abbiamo fatto il punto sulla drammatica situazione in Turchia: controlli, lunghe detenzioni preventive, arresti lampo, censura e l'emblematica detenzione del filantropo Osman Kavala
In occasione della Giornata internazionale per la libertà di stampa, 3 maggio, la Federazione Nazionale Stampa Italiana organizza una staffetta virtuale, che culminerà con un tweet storm per ribadire #NoBavaglioUngherese. Sarà l'occasione per accendere i riflettori su quelle parti del mondo in cui i giornalisti sono perseguitati
Venerdì 17 aprile la polizia bulgara ha arrestato tre persone ritenute gli esecutori materiali dell'aggressione al giornalista Slavi Angelov, caporedattore del settimanale “168 Chasa”, picchiato selvaggiamente di fronte alla propria abitazione lo scorso 17 marzo.
In base al rapporto 2019-2020, Amnesty International ha pubblicato la panoramica regionale dedicata alla situazione dei diritti in Europa. Emerge che i governi hanno violato i diritti delle persone reprimendo sempre più severamente le proteste, cercando di intaccare l’indipendenza del sistema giudiziario e mettendo sotto pressione difensori dei diritti umani e giornalisti
A causa della pandemia da Covid-19, il Balkan Trafik Festival di Bruxelles viene posticipato a novembre, ma il 23 aprile viene lanciato il primo “Balkan Trafik 360° edition”. Il Festival offrirà in rete appuntamenti dedicati a musica, letteratura, cinema, arte e danza, e dibattiti dedicati ad ambiente, parità di genere, libertà di espressione e innovazione giovanile
Si mobilitano le organizzazioni per i diritti umani nel tentativo di tutelare la salute di decine di migliaia di attivisti e giornalisti ancora in carcere in Turchia nonostante il provvedimento svuota-carceri pensato dal governo per l'emergenza coronavirus
Uscito questa mattina il nuovo Indice della libertà di stampa di Reporters Sans Frontières (RSF). Uno sguardo sulle posizioni occupate dai paesi che seguiamo e un invito a non abbassare la guardia, puntando su qualità e fiducia
Insieme ad oltre 80 fra europarlamentari e organizzazioni della società civile, OBCT ha sottoscritto una lettera inviata ai vertici europei per chiedere che la situazione di emergenza non venga utilizzata per giustificare abusi delle norme democratiche, come sta accadendo ad esempio in Ungheria. Qui il testo dell'appello promosso da Transparency International
Secondo il presidente dell'Associazione dei giornalisti indipendenti della Serbia (NUNS) Željko Bodrožić, lo stato d'emergenza non ha fatto che peggiorare la situazione dei media non allineati, spesso soggetti al discredito dei media controllati dal potere
A Sirobuja, periferia di Spalato, si è tenuta una messa clandestina nel giorno della Pasqua cattolica, in barba a tutti i divieti imposti dall’epidemia di coronavirus. I giornalisti che hanno voluto documentare il fatto sono stati malmenati e insultati
Un articolo non firmato ed estremamente problematico, apparso sul sito dell'emittente pubblica kosovara in piena campagna elettorale, ha riacceso anche a Pristina il dibattito sull'utilizzo delle fake news come strumento di propaganda e lotta politica
La pandemia del virus Covid-19 rischia di essere utilizzata dalle autorità serbe per violare la Costituzione, violare le leggi e tentare anche formalmente di introdurre la censura. Il tutto manipolando la paura dei cittadini
Un commento del direttore del Centro del giornalismo investigativo della Serbia dopo che nei giorni scorsi il governo serbo ha introdotto un provvedimento che limita la libera informazione durante lo stato di emergenza. Provvedimento che poi la premier serba ha dichiarato ritirerà
In piena pandemia da coronavirus, la Turchia continua con le detenzioni di giornalisti e con nuovi arresti. Si moltiplicano gli appelli delle organizzazioni di difesa dei diritti umani a rilasciare giornalisti e attivisti
Insieme a numerose organizzazioni attive nella difesa dei diritti umani, OBCT chiede che il provvedimento pensato per alleggerire l'affollamento delle carceri in vista della diffusione del Coronavirus comprenda anche giornalisti, intellettuali e filantropi detenuti ingiustamente con accuse di terrorismo, quali ad esempio Ahmet Altan e Osman Kavala. Ecco il testo integrale dell'appello.
Consiglio d'Europa e organizzazioni internazionali attive nella difesa della libertà di stampa lanciano l'allarme e invitano a non abbassare la guardia, per evitare che le restrizioni dovute all'emergenza sanitaria siano usate come strumenti per controllare la libertà di stampa
Sono settimane molto difficili, in Italia purtroppo drammatiche, segnate a livello mondiale dalla crisi sanitaria provocata dall'epidemia di coronavirus.
Insieme ad altre organizzazioni internazionali per la libertà di stampa, OBCT chiede alla concessionaria turca di spazi pubblicitari di togliere il divieto di raccolta inserzioni emesso sei mesi fa ai danni del quotidiano indipendente Evrensel
Dobri moji, jako važna stvar! Nakon bezmalo tri godine dobio sam sudski spor protiv osobe koja mi je prijetila smrću.
È con queste parole che il giornalista bosniaco Dragan Bursać ha esultato sul suo profilo Facebook lo scorso 4 marzo: “Cari miei, una notizia molto importante! Dopo ben tre anni il tribunale mi ha dato ragione nel contenzioso contro una persona che mi aveva minacciato di morte!”
OBC Transeuropa, insieme al Centro Europeo per la Libertà di Stampa e dei Media ECPMF e ad altri partner europei, lancia il Rapid Response Mechanism (Meccanismo di Risposta Rapida) a sostegno del giornalismo indipendente, con il co-finanziamento della Commissione europea
Per ora l'adozione di nuove norme che a detta di molte associazioni in difesa della libertà dei media avevano connotati fortemente liberticidi è stata sospesa. Ma occorre - secondo gli autori di questo commento - rimanere vigili
Lo scorso gennaio il ministero della Cultura, della Gioventù e dello Sport ucraino ha presentato al parlamento un disegno di legge al fine di cambiare la legislazione sui media e la disinformazione. Una proposta, però, che solleva le critiche dell’opposizione, dei giornalisti e degli esperti mediatici, i quali vedono minacciati i loro diritti alla libertà di opinione
A Trento il 13 e 14 febbraio è stato dato avvio alle attività della Fondazione Antonio Megalizzi. Ospite anche il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli che ha delineato le sfide che l'Unione, alla quale ha fortemente creduto Antonio, ha di fronte
La Fondazione Antonio Megalizzi, dedicata al giovane trentino morto nel dicembre 2018 durante un attentato terroristico a Strasburgo, viene inaugurata a Trento il 13 e 14 febbraio
Branko Čečen, direttore del Centro di giornalismo investigativo della Serbia (CINS) interviene su un recente rapporto pubblicato dall'Istituto Reuters dedicato alle difficoltà che subiscono i giornalisti dei paesi ex socialisti
Articolo 21, Fnsi, UsigRai, Ordine dei Giornalisti del Lazio e tante altre realtà, organizzano per il 28, 29 febbraio e 1 marzo a Roma un confronto e per consolidare l’alleanza sui valori comuni a cui si ispira il "Manifesto per una informazione e comunicazione contro le parole di odio" lanciato un anno fa
La compagnia Telekom, di cui lo stato è proprietario di maggioranza, ha tolto dalla sua offerta via cavo TV N1, l’unica rete televisiva rivolta al grande pubblico che presenta anche posizioni critiche rispetto all'attuale maggioranza
La situazione dell’informazione nei Balcani occidentali e le pressioni delle élite politiche locali. Resoconto del quarto panel della conferenza “Italia e Bosnia Erzegovina: Balcani ed UE da un secolo all’altro” svoltasi a Sarajevo il 28 e 29 novembre scorsi, co-promossa da Ambasciata d'Italia a Sarajevo e OBCT/CCI
Il 28 gennaio di 26 anni fa tre giornalisti della Rai di Trieste, Marco Luchetta, Dario D'Angelo e Alessandro Ota vennero uccisi in Bosnia da una granata. Erano a Mostar est per realizzare uno speciale sui bambini vittime della guerra in ex-Jugoslavia. Un ricordo