In settimana il Consiglio europeo deciderà se assegnare lo status di paese candidato UE alla Georgia. Il paese intanto oscilla fra una legge liberticida in odore di Russia, che limita assemblee e dimostrazioni di piazza, e un'opinione pubblica spiccatamente filo-europea
Dopo la guerra lampo di settembre, che ha decretato la fine del Nagorno Karabakh armeno e secessionista, l'amministrazione di uno stato che oggi non esiste si è spostata in massa in Armenia. Il futuro di questa struttura politica resta oggi senza prospettive certe
Un grande call-center a Belgrado, oltre cento persone che ogni giorno chiamano i cittadini per chiedere loro se alle imminenti elezioni intendano votare il Partito progressista serbo (SNS). Chi c'è dietro? È corruzione? Manipolazione elettorale? Un'inchiesta del Centro per il giornalismo investigativo della Serbia
Per la prima volta dall’invasione russa, la maggior parte dei cittadini statunitensi è contraria all’invio di aiuti a Kyiv. Il supporto all’Ucraina mostra crepe non indifferenti anche al Congresso e potrebbe essere definitivamente compromesso in vista delle presidenziali del 2024
Mentre i negoziati tra Armenia e Azerbaijan sembrano essere in fase di stallo, le commissioni di frontiera di entrambe le parti si sono incontrate il 30 novembre. Incontro simbolico o reale volontà di progresso?
Il 17 dicembre in Serbia si terranno le elezioni politiche anticipate per la quarta volta consecutiva. Dal 2012, ovvero da quando è salito al potere il partito SNS e da quando il presidente è Aleksandar Vučić, questa sarà complessivamente la settima volta che i cittadini serbi vengono chiamati alle urne
Diventa sempre più aggrovigliata la questione degli stati de facto nell'area post-sovietica, territori secessionisti sotto la protezione di Mosca spuntati nelle aree in cui il Cremlino ritiene di avere interessi strategici, e che con il tempo sono diventati sempre più esplicitamente presidi militari russi
Con l'attacco dell'Azerbaijan al Nagorno Karabakh dello scorso settembre, gli oltre 100mila residenti armeni della regione si sono rifugiati in Armenia. In molti vorrebbero fare ritorno alle proprie abitazioni, ma la coabitazione delle due etnie è per il momento ancora una chimera
Lunedì 20 novembre il ministero degli Esteri serbo ha dichiarato persona non grata Hrvoje Šnajder, primo segretario dell’ambasciata croata a Belgrado. Ad oggi le autorità serbe non hanno reso noti ulteriori dettagli sulla vicenda
Mentre la comunità internazionale si trova ad affrontare la sfida di far arrivare aiuti umanitari a Gaza nonostante le restrizioni in vigore, Cipro ha proposto la creazione di un corridoio marittimo per raggiungere i civili in difficoltà. L'UE è a favore, ma le difficoltà non mancano
L’ultimo rapporto della Commissione europea sul Montenegro fornisce un quadro preoccupante: gli interessi dei partiti continuano a prevalere sul processo di integrazione europea, e il sistema politico non sembra in grado di rispondere alle sfide che quest'ultimo pone
Nella relazione annuale sullo stato di avanzamento dell'integrazione europea dei paesi candidati presentato lo scorso 8 novembre dalla Commissione europea, la Bosnia Erzegovina ha compiuto qualche progresso ma non abbastanza per poter avviare i negoziati di adesione
Periodicamente il primo ministro albanese si occupa dei flussi migratori italiani. Ripassare quali siano le sue motivazioni è utile, anche perché questa volta, forse, ha esagerato. Un commento
A seguito del conflitto Hamas-Israele in Caucaso settentrionale si sono verificati alcuni episodi violenti di antisemitismo. In Daghestan si è assistito ad una vera e propria caccia all'ebreo nell'aeroporto della capitale Makhachkala, dove la folla il 29 ottobre ha preso d'assalto un volo proveniente da Tel Aviv
Rafforzare le strutture dell'Unione europea, per riprendere il processo di allargamento promesso vent'anni fa ai paesi dei Balcani occidentali. La Germania prova a rilanciare, ma l'UE deve fare i conti con un clima di frustrazione e rassegnazione preoccupante
Nei giorni scorsi la Georgia ha ospitato di nuovo il Tbilisi Silk Road Forum, un evento con taglio economico. Quest'anno per la prima volta un leader armeno ha parlato ad un evento di così alto livello a Tbilisi, e sullo stesso palco si sono trovati i premier di tutti e tre i paesi del Caucaso meridionale
In un anno e mezzo di governo ben cinque ministri sono stati destituiti. La colpa sarebbe l'infedeltà al premier, la verità è che si sono inimicati quello che è oramai il “cerchio magico” di Golob, il ristretto gruppo che gli sta intorno e che sembra reggere le sorti del suo partito, del governo e della Slovenia
La politica turca è stata sempre estremamente sensibile al conflitto israelo-palestinese. L’attacco di Hamas ad Israele e la successiva operazione militare israeliana a Gaza hanno riaperto dibattito e scontro anche in Turchia
Domenica 29 ottobre il primo turno delle elezioni amministrative in Bulgaria ha segnato la fine di un lungo dominio politico: quello del partito GERB dell’ex premier Boyko Borisov, che governava la capitale da 18 anni.
Dopo che è saltato l'incontro tra i due leader caucasici al vertice di Granada lo scorso 5 ottobre, non c'è stato alcun altro incontro mediato dall'UE. Con sorpresa di molti sono stati però avviati colloqui regionali in Georgia e in Iran. Bruxelles non demorde e spinge per un incontro tra Aliyev, Pashinyan e Michel
In Georgia è battaglia a tutto campo tra governo e presidente della Repubblica. Il Sogno georgiano ha chiesto la procedura di impeachment per la presidente Salomè Zourabishvili. La Corte costituzionale ha approvato la procedura di impeachment che poi però non ha superato il voto del parlamento
Il leader del centro destra Sali Berisha e il suo genero Jamarber Malltezi sono indagati dalla Procura speciale anticorruzione nell’ambito della privatizzazione dell’ex campo sportivo “Partizani”, risalente al 2008. Tra i capi d’accusa corruzione e appropriazione indebita
Il rapporto particolare che Parigi ha con l'Armenia, per via della diaspora armena che vive in Francia, è sempre stato percepito da Baku come troppo di parte. L'Azerbaijan ritiene quindi la Francia un mediatore poco credibile nel processo di pace dopo la guerra del Karabakh
Il prestigioso Antalya Golden Orange Film Festival non avrà luogo quest'anno. La ragione? La controversa decisione di escludere il documentario “Il Decreto”, che tratta un argomento tabù: le conseguenze della repressione seguita al fallito colpo di stato anti-Erdoğan del 2016
Poco meno di un mese fa il Dipartimento del tesoro americano ha comminato sanzioni ad alcuni individui e compagnie in Russia e altri paesi, tra cui la Georgia. Sulla lista dei sanzionati c'è anche Otar Partskhaladze, membro della cerchia dell'ex premier Ivanishvili e primo georgiano sotto sanzione
A distanza di 24 ore dall’inizio dell’attacco su Israele da parte dei militanti palestinesi di Hamas, i governi dei paesi balcanici si sono mobilitati per il rimpatrio dei propri cittadini che si trovano in Israele.
Il censimento è una procedura di routine, realizzata per la raccolta dati. In Montenegro però rischia di diventare l'ennesima occasione per divisioni etno-nazionali, ovvero l'ennesimo scontro tra filoserbi e filomontenegrini
La politica slovena è in ebollizione. È atteso un consistente rimpasto di governo, ma ancora mancano i nomi dei ministri, eccetto quello della Sanità. Finora il governo Golob sembra essere riuscito soltanto a mantenere una promessa: quella di togliere di mezzo l’ex premier Janez Janša
La settimana scorsa, oltre 100mila armeni provenienti dal Nagorno Karabakh sono sfollati in Armenia mentre le autorità de facto scioglievano l’entità. Nel frattempo, gli sfollati affrontano le sfide dell’integrazione in Armenia e, forse per alcuni, di un possibile ritorno in Azerbaijan
La Romania non è uno dei maggiori consumatori di droga d’Europa, e molte sostanze stupefacenti sono vietate nel paese. Tuttavia non solo il consumo, ma anche la produzione di droghe ultimamente risultano in significativa crescita