Un recente rapporto di Coalition for Women in Journalism evidenzia che la Turchia è al primo posto al mondo per attacchi e minacce contro le giornaliste. Tra gennaio e aprile 2021, 114 giornaliste ne sono state vittime, mentre 50 giornaliste sono state convocate in tribunale trovandosi a rispondere di accuse montate ad arte; 22 sono state aggredite sul posto di lavoro; quindici sono state vittime della violenza della polizia; quattordici imprigionate; tre condannate a pene detentive e altre tre espulse dal paese.
A fine maggio previsti incontri con giornalisti, associazioni e sindacati di categoria, emittente pubblica e agenzia nazionale di stampa: i partner del Media Freedom Rapid Response vogliono preparare un report in vista del semestre di presidenza slovena dell'UE che parte a luglio
A trent’anni dalla sua fondazione il futuro dell'Agenzia di stampa slovena è a rischio. Il governo di Janez Janša ha sospeso le sovvenzioni nei suoi confronti in attesa della consegna di una serie di documenti. Per l'agenzia questi ultimi non sarebbero però dovuti e la richiesta rappresenta un'indebita ingerenza politica
Nella recente campagna elettorale per le politiche gli staff dei principali partiti hanno confezionato da sé i prodotti editoriali che poi sono stati spesso trasmessi e pubblicati senza mediazione giornalistica. Ha vinto la propaganda, ha perso l’informazione
Chi minaccia un giornalista mette a rischio il diritto dei cittadini ad essere informati. Il 5 maggio ne parliamo con Nancy Porsia, giornalista freelance e ricercatrice recentemente vittima di intercettazioni, e con Christian Elia, condirettore di Q Code Mag, che ha gestito a Milano il programma di residenza per reporter minacciati JiR coordinato da OBCT nell'ambito del progetto Media Freedom Rapid Response
Il fenomeno delle querele temerarie, le cosiddette SLAPP, è arrivato anche in Serbia. L’azienda Millenium team ha recentemente presentato undici querele contro alcuni media serbi chiedendo a ciascuno 100mila euro di risarcimento danni
Sui media europei la repressione in Bielorussia non fa abbastanza notizia. E così i bielorussi della diaspora si organizzano e fanno "citizens' journalism", nella speranza di scalfire l'indifferenza dell'opinione pubblica e delle istituzioni europee. L'intervista con Ekaterina Ziuziuk, dell'associazione bielorussi in Italia, presidente del presidio regionale Trentino-Alto Adige di Articolo 21
Il recente rapporto annuale di Reporters Sans Frontières evidenzia un raddoppiamento degli atti di violenza nei confronti dei giornalisti, in particolare nell’area sud est europea
“Liceulice” non è solo un semplice giornalino che si può comprare per strada a Belgrado, ma un esperimento di imprenditoria sociale volto all’inclusione di soggetti con gravi difficoltà. Ne abbiamo parlato col direttore Milosav Marinović
Appuntamento alle 17.30 sulla piattaforma Zoom. Con la partecipazione, fra gli altri, di Alessandra Ballerini, Nancy Porsia, Nello Scavo, Francesca Mannocchi, Sergio Scandura. E per i promotori Elisa Marincola, Paolo Borrometi, Giuseppe Giulietti, Raffaele Lorusso
Nicolas Kayser-Bril, giornalista di dati ad Algorithm Watch, ha coordinato l’inchiesta congiunta di AW e EDJNet sull’algoritmo di Instagram . In questo video spiega perché l’argomento dell’inchiesta è tanto importante e illustra il modo in cui è stato possibile indagarlo, nonostante la mancanza di trasparenza dell’algoritmo. I dati che sono emersi indicano che Instagram favorisce le foto di uomini o donne poco vestiti – e questo ha un impatto sia sul successo dei singoli creatori di contenuti, sia sulle visioni degli utenti.
Noto in Bielorussia come giorno di parate e concerti, il 25 marzo di quest'anno rischia di diventare un'altra occasione per arresti di massa e repressione da parte del regime, a qualche mese dalle contestate elezioni presidenziali
Dopo un anno di attività di advocacy, ricerca e sostegno alle vittime di querele bavaglio, la Coalizione europea anti-SLAPP (CASE) si presenta lanciando un nuovo sito in compagnia della vicepresidente della Commissione Europea e di Andrew Caruana Galizia
La situazione dei media e giornalisti in Serbia sta peggiorando sempre più. Lo dimostra la recente uscita di ben cinque associazioni di categoria dal "Gruppo di lavoro per la sicurezza e la protezione dei giornalisti", creato dal governo lo scorso dicembre. Gli attacchi ripetuti contro i giornalisti di KRIK hanno fatto traboccare il vaso
Dall'Italia ai paesi dell'Unione Europea, l'anno della pandemia è stato l'anno in cui si sono scatenati attacchi online e aggressioni fisiche ai danni dei lavoratori dei media. I numeri del monitoraggio in Italia e quelli della piattaforma Mapping Media Freedom
Le giornaliste e i giornalisti del portale investigativo KRIK sono sotto attacco. I tabloid di regime - per bloccarne le inchieste - li stanno rendendo bersagli nella guerra tra bande criminali che si sta verificando per le strade di Belgrado. "La situazione più pericolosa che abbiamo mai dovuto affrontare”, denuncia il direttore di KRIK Stevan Dojčinović
Per la seconda volta la televisione pubblica croata HRT licenzia Hrvoje Zovko, giornalista, alle spalle numerosi anni in difesa della libertà dei media. Per il datore di lavoro si tratterebbe di inadempienza contrattuale, per l’avvocatessa che difende Zovko, Vanja Jurić, volontà di punirlo per la sua attività sindacale
Il direttore della televisione N1 ed il caporedattore del portale della tv sono stati querelati con la richiesta di un milione di euro di risarcimento. A fare istanza la Telenor, sempre più aggressiva nei confronti della United media, azienda proprietaria di alcuni media serbi tra cui proprio la N1
Nel mese dedicato alla donna, il Festival Internazionale di Giornalismo Civile “Imbavagliati” organizza il 12 marzo un focus per accendere una luce, attraverso testimonianze dirette dall'Italia e dal mondo, sui diritti umani negati a giornaliste, attiviste che si battono strenuamente per difendere gli ultimi
Lo scorso 6 marzo la giornalista bosniaca Nidžara Ahmetašević è stata posta in stato di fermo da parte della polizia di Sarajevo per aver filmato dei poliziotti che assegnavano una multa per divieto di sosta. Il dibattito nel paese
Anche la Federazione europea dei giornalisti (EFJ) appoggia l'appello di FNSI e Usigrai per concedere l'accesso delle riprese alle udienze del maxi processo di Lamezia Terme, mentre la denuncia arriva sulla piattaforma Mapping Media Freedom
Anche OBCT coinvolto nel percorso organizzato dall'Università di Padova in collaborazione con Fnsi, Sindacato Veneto e associazione Articolo 21: un'iniziativa rivolta anche a chi opera nell'ambito della comunicazione che prevede dieci lezioni online al termine delle quali verrà rilasciato un diploma. Adesioni entro il 10 marzo
In questi anni i fenomeni migratori hanno avuto largo spazio sui media europei, spesso in termini controversi. Con lo scoppio della pandemia, la situazione è cambiata sensibilmente, ma non per il meglio. Un’analisi
La conferenza finale del progetto Media Freedom Rapid Response (MFRR) propone quattro giorni di incontri con giornalisti, esperti e funzionari della Commissione Europea, per mostrare solidarietà ai giornalisti minacciati, comprendere il panorama delle nuove minacce e collaborare nel trovare nuove risposte
Svolta nell’inchiesta sulla morte di Daphne Caruana Galizia, la giornalista maltese uccisa da una bomba piazzata nella sua auto il 16 ottobre 2017. Dopo oltre tre anni uno dei tre esecutori materiali, il pregiudicato Vince Muscat detto ‘Il-Kohhu’, si è dichiarato colpevole durante un’udienza al Tribunale della Valletta
Sono già una sessantina le organizzazioni e i gruppi della società civile che hanno sottoscritto la richiesta, ma c'è tempo sino al 4 marzo per aderire: al Consiglio d'Europa si chiede di agire, tramite una raccomandazione, a contrasto delle SLAPP, le querele bavaglio
Lo scorso 10 febbraio ricorrevano i seimila giorni dall'omicidio del direttore del quotidiano montenegrino Dan, Duško Jovanović. In questi 17 anni c'è stato un processo e una condanna, tuttavia le circostanze dell'accaduto non sono mai state chiarite. Ora i familiari vogliono riaprire il caso affidandolo ad un esperto esterno
L'Ucraina è avanzata di alcune posizioni nella classifica globale della libertà dei media, ma miglioramenti non ve ne sono e purtroppo la scalata dipende da demeriti altrui
In Serbia il recente accordo tra la Telekom e la società Telenor rischia di alterare completamente il mercato dei media. Telekom - con soldi pubblici e accordi con altri gruppi - rischia di diventare il soggetto dominante sulla scena dei media serbi, penalizzando quelli critici nei confronti del regime